I programmi televisivi vengono sempre più spesso guardati in differita, come dimostrano i risultati dell'inchiesta condotta dalla fondazione indipendente Mediapulse, incaricata dalla Confederazione di misurare uso e gradimento di radio e TV.
La proporzione di fruizione a posteriori, rispetto al totale, nel secondo trimestre del 2015 ha superato in tutte le regioni linguistiche l'11% (circa il doppio facendo il paragone con il primo semestre del 2013), proporzione che sale al 17% e oltre considerando solo l'utenza più giovane.
Per quanto riguarda il tasso di penetrazione giornaliero, Ticino e valli italofone grigionesi primeggiano con il 72% e una durata di visione quotidiana media di 161,3 minuti. Il consumo è più moderato in Romandia, dove il 65% dei residenti ha acceso il televisore restandoci davanti per 1141,6 minuti, e nella Svizzera tedesca (63% e 119,3 minuti).
A sud delle Alpi la RSI continua a fare la parte del leone quanto a quote di mercato: La1 22,6%, La2 7,8%; tra loro s'inserisce Canale5 (8%); seguono RAI1, Italia1, RAI2, SRF1 e Teleticino.