Reportage

Piccoli falsari, grandi problemi

Prendere in prestito un pass per lo sci o falsificare la firma dei genitori sulla pagella sono formalmente infrazioni penali dalle conseguenze più pesanti di quanto si pensi

  • Oggi, 06:39
  • 2 ore fa
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L'uso di uno SwissPass non proprio porta a una denuncia

  • Keystone
Di: Marc Wolfensberger (RTS)/sf 

A Verbier, stazione rinomata per la qualità della neve e dell’après-ski, i controllori sono all’erta. François Micheli sorprende in media tre o quattro persone al giorno con un abbonamento che non è il loro. “È sempre la stessa cosa... Alcuni piangono, alcuni si scusano, altri ci minacciano”, dice ai microfoni della RTS.

Piccole truffe dalle conseguenze pesanti (basik, RTS, 17.02.2025)

Denuncia alla giustizia

Il sistema è semplice e apparentemente efficace: telecamere nascoste sui tornelli immortalano gli sciatori ogni volta che passano. Permettono anche di risalire nel tempo, poiché i passaggi precedenti sono pure registrati. E non appena un vestito o un viso non corrisponde alle immagini precedenti, il controllore interviene. Prezzo della multa: tra 100 e 400 franchi. Verbier ferma così 500 trasgressori ogni anno, portando alla stazione vallesana più di 100’000 franchi.

Come attore privato, la stazione non ha l’obbligo di denunciare i truffatori alla giustizia e lo fa raramente. Ma per le società statali, come i trasporti pubblici, è tutta un’altra storia: essendo i controllori dei funzionari, sarete sistematicamente denunciati se, per esempio, prendete in prestito lo SwissPass di un amico.

Discoteche attente

Il limite d’età per entrare al D! Club di Losanna è di solito 18 anni. Ciò non impedisce ad alcuni adolescenti di tentare la fortuna. Il servizio di sicurezza sorprende in media dieci persone ogni settimana con carte d’identità di amici più grandi o con documenti contraffatti. Le carte sequestrate vengono generalmente restituite al proprietario la settimana successiva, se i truffatori collaborano.

Altri locali hanno però il grilletto più facile. Yasmine, per esempio, è stata beccata in un bar del Montreux Jazz con il documento di sua cugina. “Mi hanno portata in un locale con dei poliziotti, che mi hanno perquisita e mi hanno preso le carte”, racconta. Sua cugina ha dovuto andare alla stazione di polizia il lunedì seguente per riprenderla.

Una volta al posto di polizia, di solito c’è l’interrogatorio. Solo nella città di Losanna, Jean-Marc Granger, capo della sezione minorile della polizia giudiziaria, vede sfilare ogni anno una sessantina di minori con carte prese in prestito. I più giovani hanno 14 anni e generalmente ricevono multe da 100 a 300 franchi o lavori di pubblica utilità, sanzioni decise dal Tribunale dei minori.

Una macchia sul casellario giudiziale

Le cose si complicano per i maggiorenni che hanno prestato il documento. Il loro caso finisce sulla scrivania del Ministero pubblico e, oltre a una multa e una pena pecuniaria, si ritrovano automaticamente con un’iscrizione nel casellario giudiziale.

“L’iscrizione nel casellario giudiziale può essere davvero penalizzante per la vita professionale”, spiega Eric Kaltenrieder, procuratore generale del Canton Vaud. Per diventare agente di sicurezza, poliziotto, banchiere, avvocato o persino insegnante, è infatti meglio poter presentare un casellario giudiziale pulito. L’iscrizione rimane per un minimo di due anni, a volte fino a 15 anni. È anche un bel guaio per gli stranieri in fase di naturalizzazione: la loro procedura spesso rimane bloccata finché dura l’iscrizione nel casellario. Questi piccoli imbrogli si possono trasformare molto rapidamente in un grandi problemi.

06:13

Un pass cultura per i giovani 

Alphaville 14.02.2025, 11:45

  • RSI
  • Natascha Fioretti
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