Favorire i farmaci generici per ridurre i costi sanitari. È l’obiettivo del Consiglio federale che venerdì ha deciso di adeguare la parte propria alla distribuzione di medicamenti. Una decisione che entrerà in vigore dal prossimo luglio e che dovrebbe comportare risparmi pari a circa 60 milioni di franchi nell’assicurazione di base.
Ma di cosa si tratta? Da un lato - si legge in una nota del Governo - viene adattato il modello di calcolo per la parte propria alla distribuzione dei medicamenti soggetti all’obbligo di prescrizione medica e dall’altro viene introdotta una parte propria alla distribuzione uniforme per i medicamenti con il medesimo principio attivo.
Finora, la parte propria alla distribuzione era più elevata per i medicamenti costosi che per quelli convenienti, quindi sussisteva un incentivo alla prescrizione di farmaci costosi. Con l’adeguamento deciso oggi, la rimunerazione dei fornitori di prestazioni sarà sempre uguale, indipendentemente dal fatto che sia dispensato un costoso preparato originale o un più conveniente generico.
Assicurazioni: reazioni contrastanti
La decisione del Consiglio federale divide gli assicuratori malattia. “L’adeguamento corregge l’attuale falso incentivo che vede farmacisti, medici e ambulatori guadagnare di più sui farmaci originali. La priorità viene quindi finalmente data al farmaco generico equivalente, ma più economico” afferma l’associazione curafutura in un comunicato congiunto con la Federazione dei medici svizzeri (FMH), l’associazione ospedaliera H+ e PharmaSuisse.
Da parte sua, SantéSuisse, la seconda maggior organizzazione di casse malattia, ritiene che il Consiglio federale abbia perso l’occasione di “ridurre finalmente i margini di distribuzione nel commercio dei farmaci e di alleggerire in modo significativo l’onere dell’assicurazione di base”. Secondo l’organizzazione, “sotto la pressione del commercio” il Governo ha invece optato per una riforma che comporterà aumenti di prezzo, a volte drastici, per oltre la metà di tutti i farmaci. In futuro, i consumatori e chi paga i premi dovranno pagare molto di più per i farmaci a basso costo.
Un’opinione, questa, condivisa dall’Alleanza delle associazioni dei consumatori, che definisce il risultato “assurdo”: con questa riforma, il prezzo al pubblico di un prodotto poco costoso come il Dafalgan è destinato ad aumentare del 70%.
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