La penuria di farmaci continua a farsi sentire in Svizzera: una carenza che tocca in particolare la classe delle benzodiazepine, farmaci ampiamente impiegati per combattere l’ansia.
Temesta, Lexotanil e Xanax. Questi alcuni dei grandi assenti sugli scaffali delle farmacie svizzere. Una situazione che negli ultimi mesi ha costretto molti pazienti a rivolgersi oltre confine per reperire il farmaco desiderato, come testimonia Federica Zocchi, farmacista nella limitrofa Ponte Tresa. I clienti svizzeri segnalano l’introvabilità dei farmaci e si constata “un decisivo aumento” della domanda.
La carenza preoccupa in particolare gli operatori del settore psichiatrico, che impiegano ampiamente le benzodiazepine per trattare tutti gli stati d’ansia. Malesseri, spiega lo psichiatra Michele Mattia, che colpiscono “dal 30 al 40% della popolazione”. L’assenza di ansiolitici “sta quindi creando problemi in alcuni pazienti, perché la sostituzione non è così ovvia”.
E a fronte della scarsità di medicamenti, rimane pendente anche la questione assicurativa. Non è infatti scontato che le casse malati siano disposte a rimborsare l’acquisto effettuato in Italia. “Alcuni conservano ricetta e scontrino per rifarsi sulla cassa malati mentre altri non lo fanno” afferma la farmacista Zocchi, “noi non sappiamo se poi riescono veramente a farsi rimborsare o meno”. Proprio sull’argomento si è espresso nei giorni scorsi il Consiglio di Stato, manifestando l’intenzione di consentire in futuro il rimborso dei medicinali acquistati all’estero in caso di irreperibilità in Svizzera.