I cantoni dovranno partecipare anche al finanziamento delle cure ambulatoriali, in cambio saranno parzialmente sgravati per quelle stazionarie. È quanto prevede una riforma della LAMal approvata giovedì dal Consiglio nazionale con 121 voti contro 54 e 8 astensioni.
La revisione del sistema di finanziamento delle cure mediche e ospedaliere non avrà però vita facile, ed è improbabile che venga accettata dal Consiglio degli Stati. Secondo i favorevoli, si tratta di un importante passo per ridurre i costi della sanità, per i contrari, invece, è una legge dettata dalla lobby delle casse malati.
Attualmente il settore ambulatoriale è interamente a carico delle casse malattia, mentre quello stazionario è rimborsato almeno per il 55% dai cantoni e al massimo per il 45% dagli assicuratori.
Negli ultimi anni, anche grazie ai progressi tecnici, si è cercato di far confluire un maggior numero di utenti del sistema sanitario verso la parte ambulatoriale perché in questo modo i trattamenti costano meno. Così facendo si riducono, a livello generale, i costi del sistema sanitario, ma si aumentano quelli totalmente a carico delle casse malati, e quindi degli assicurati che pagano i premi.
L'idea è di introdurre un finanziamento unitario per entrambi i settori: circa il 25% a carico dei cantoni e il 75% a carico delle casse malati. Quest'idea è stata sostenuta dalla maggioranza di centrodestra in Consiglio nazionale, ma non dalla sinistra, che critica il fatto che i cantoni siano ridotti a dover semplicemente pagare le fatture senza avere un controllo del sistema nel quale le casse malati avrebbero più potere. I cantoni vorrebbero inoltre che nel nuovo finanziamento fossero comprese tutte le cure, ad esempio per quanto riguarda le case anziani.
Finanziamento delle cure ambulatoriali sì al Nazionale
Telegiornale 26.09.2019, 22:00