La sfida logistica del vaccino

Ha preso il via negli scorsi giorni il più ampio programma di vaccinazione della storia svizzera. Alle forze armate elvetiche è stata affidata la responsabilità della conservazione e della distribuzione ai Cantoni dei preparati e al centro dello sforzo logistico c’è la Farmacia dell’esercito a Ittigen, nel canton Berna.

I vaccini sono contenuti in delle semplici scatole, simili a quelle della pizza. In ogni scatola vi sono 195 contenitori con ognuno cinque dosi del preparato di Pfizer-BioNTech. Il contenuto è quindi sufficiente per una prima somministrazione a 975 persone.

Per il trasporto le "scatole per pizza" vengono messe nel ghiaccio secco, a una temperatura di -78 gradi. Per la conservazione è infatti necessaria una temperatura di al massimo -70 gradi. Sui luoghi in cui in seguito vengono depositate le scatole viene tenuto il massimo riserbo: per motivi di sicurezza i siti dell'esercito nei quali sono immagazzinati i vaccini non sono resi pubblici. Si tratta però evidentemente di posti che permettono di mantenere la sostanza al freddo.

I Cantoni possono fare le loro ordinazioni ogni giorno fino alle 15.00, anche se devono rispettare i contingenti messi a disposizione dalla Confederazione. Le consegne avvengono costantemente, anche nei giorni festivi. Il tutto - dal trasposto allo stoccaggio - avviene con il dispiegamento di importanti misure di sicurezza.

Quando il vaccino viene tolto dal suo deposito, le autorità hanno poi cinque giorni di tempo per somministrarlo, ha spiegato il capo della farmacia dell'esercito Daniel Aeschbasch. In alcuni Cantoni vengono usate le celle frigorifere degli ospedali per la conservazione, mentre in altri si è trovato un accordo con prestatori di servizi logistici.