Mancano otto giorni all’inizio della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 che, in Ticino, comincerà lunedì 4 gennaio. Come altrove, i residenti delle case per anziani saranno le prime persone a ricevere il preparato.
Si stanno quindi affinando gli ultimi dettagli, ma il tempo stringe: entro lunedì 28 dicembre, gli istituti per anziani del cantone dovranno indicare quanti residenti e quanti collaboratori sono disponibili a farsi iniettare il farmaco.
"Direi che per le case per anziani è relativamente facile, perché c’è già un sistema utilizzato per il vaccino antinfluenzale", spiega Paolo Pezzoli, direttore degli Istituti sociali comunali di Lugano. "Il grande lavoro è avere il consenso da parte dei residenti e dei famigliari".
Nelle sei case della città, seicento residenti e altrettanti collaboratori devono comunicare la propria scelta. "Sul fronte dei residenti, buona parte delle persone aderiranno", stima Pezzoli. "Sul personale curante e il personale in genere, staremo a vedere".
Immunità per fine febbraio?
Una volta ricevuto l’assenso da ospiti e personale, la campagna cercherà di "ottenere il massimo nel minor tempo possibile", dice il geriatra Franco Tanzi, coordinatore del gruppo di lavoro case anziani ticinesi.
"L'obiettivo è quello di avere per metà febbraio il numero massimo di residenti vaccinati, così entro fine febbraio dovremmo avere un'immunità all'interno delle case anziani", continua Tanzi. "Questo ci permetterà eventualmente di valutare una maggiore apertura, a dipendenza anche del grado di copertura vaccinale".