La maggioranza dei consiglieri di Stato responsabili delle finanze cantonali in questo periodo può sorridere. Tutti i preventivi 2020 sono stati licenziati e ben 15 cantoni prevedono di chiudere il prossimo anno in avanzo. Altri nove hanno allestito un budget che fa stato di un sostanziale pareggio con disavanzi limitati a pochi milioni. Tanto che sommando il risultato di 25 cantoni si ipotizzano maggiori entrate per circa mezzo miliardo di franchi. Il bilancio complessivo nazionale si presenta però negativo. E ciò a causa di Ginevra che vede rosso per 590 milioni. Una cifra che dà sola fa pendere la bilancia complessiva.
Sui conti previsionali allestiti nella città di Calvino pesano tre grossi progetti approvati in votazione: la riforma dell'imposizione delle imprese (RFFA), il controprogetto all'iniziativa per porre un tetto massimo ai premi di cassa malattia e la ricapitalizzazione della Cassa di previdenza statale. Il cantone potrà comunque coprire le perdite grazie a riserve che ammontano a 710 milioni di franchi.
Spicca pure la situazione di Neuchâtel dove il Governo ha presentato un preventivo in avanzo. Non succedeva dal 1957. A sud delle Alpi il Ticino conta di chiudere i conti 2020 con un avanzo, per il terzo anno consecutivo.