Un risultato d’esercizio con un avanzo di 4,1 milioni, quindi in sostanziale pareggio. È quanto recita il preventivo 2020 del Canton Ticino presentato mercoledì mattina dal Consiglio di Stato a Bellinzona. Se si considerano gli investimenti, che avranno un grado di autofinanziamento pari al 79.5% (nel preventivo 2019 era 85,9%) con 216,8 milioni su un onere di 272,7 milioni, che produce un risultato complessivo pari a -55,9 milioni (- 39,5 milioni a P 2019), il debito pubblico a fine 2020 dovrebbe attestarsi a circa 1,97 miliardi di franchi.
Stando ai conti presentati i 109 milioni di maggiori uscite correnti rispetto al 2019 (+3,4%) vengono compensati da oltre 85 milioni di entrate correnti superiori (+2,4%). Da considerare inoltre che anche in questo preventivo sono stati inseriti i 18 milioni di franchi che dovrebbero arrivare dalla tassa di collegamento, nonostante siano ancora pendenti dei ricorsi al Tribunale federale. Se non ci saranno novità, non saranno inseriti nel consuntivo.
Notiziario 14.00 del 02.10.2019
RSI Info 02.10.2019, 18:27
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“A seguito dei risultati d’esercizio positivi – si legge poi nel comunicato – del 2017, 2018 e 2019 (secondo le ultime stime di preconsuntivo presentate in settembre dal Governo) e delle misure di risanamento del bilancio annunciate nel preventivo 2019, il capitale proprio ritorna positivo e si attesta a 84.9 milioni di franchi”.
Cifre rosse tra il 2021 e il 2023
Con il preventivo 2020, il Cantone ha pure presentato il piano finanziario 2021-2023, che prefigura dei risultati d’esercizio in rosso per tutti e tre gli anni: -45 milioni nel 2021, -52 nel 2022 e -55 nel 2023. Cifre rosse giustificate, secondo il Governo, dai nuovi oneri “decisi contestualmente al preventivo 2020 che a pieno regime incideranno per circa 80 milioni di franchi e da una spesa supplementare di circa 33 milioni di franchi destinata al potenziamento del trasporto pubblico legato all’apertura della Galleria del Ceneri”. Tra i nuovi oneri, spulciando le cifre, è da evidenziare anche l'impatto della riforma "fisco-sociale" approvata nel 2018 e che produrrà dal 2020 una riduzione delle entrate fiscali stimata a quasi 35 milioni di franchi, a fronte di maggiori uscite per la parte sociale calcolate in 15 milioni di franchi (7 nel 2020).
Il preventivo 2020, così come i risultati dei piani finanziari 2021-2023, rispettano tutti il freno al disavanzo introdotto dopo il voto del 2014 che prevede un rapporto massimo deficit/entrate correnti del 4%.