Un leopardo delle nevi guarda in aria. A qualche metro dal suolo c’è una funivia speciale che porta il suo pasto. Il felino dovrebbe agguantare il cibo che scorre anche a velocita fino a 40 km all’ora.
“Con questo sistema vogliamo simulare ancora di più il comportamento dei grandi felini nella caccia. Gli animali devono scattare, saltare, ma anche essere in tensione, osservare il cibo che entra nel loro settore e se il leopardo non è abbastanza veloce, il cibo passa oltre e l’animale fallisce, come d’altronde succede in natura nove volte su dieci”, spiega al Telegiornale della RSI Severin Dressen, direttore dello zoo di Zurigo.
In un altro settore del parco ci sono le tigri siberiane e in un altro ancora i leoni asiatici, che stanno perlustrando il loro nuovo habitat. Ma non saranno sempre lì. I settori sono ben divisi fra loro, ma le specie verranno spostate, a intervalli irregolari, da un settore all’altro, passando anche su un corridoio sopraelevato. Mai, va da sé, contemporaneamente.
“Gli animali così devono traslocare continuamente e sono esposti a nuove realtà. Il leopardo arriva nel settore dove prima magari c’era la tigre e trova l’odore della tigre. Il leopardo deve allora guardarsi attorno, vedere se c’è ancora la tigre, sua potenziale nemica, deve marcare di nuovo il territorio”, aggiunge Dressen.
Nuove tecniche per stimolare ancora di più i grandi felini dello zoo. E questo è un bene per gli animali, dicono a Zurigo.