La legge sul servizio segreto ha superato il primo scoglio del suo iter parlamentare: il Consiglio nazionale l’ha approvata con 119 sì, 65 pareri contrari e 5 astenuti al termine di un dibattito durato più di quattro ore.
I punti che nel 2009 avevano determinato il rinvio al Consiglio federale del primo progetto, questa volta sono stati superati con successo e quindi, per la Camera del popolo, d’ora in poi, gli 007 confederati, dopo aver ottenuto le autorizzazioni del caso, potranno sorvegliare la posta elettronica, i computer e le comunicazioni in generale in casi sospetti.
Il centro sinistra, appoggiato dai Verdi liberali, ha tentato in tutti i modi di dire “no al grande fratello” e ha anche più volte citato il caso Snowden. Il fronte borghese ha invece obbiettato “senza queste norme avremo un servizio segreto, che è cieco” e ha anche dichiarato: “bisogna togliere la sfiducia nei confronti dei servizi informativi”.
Ora il dossier passa alla Camera alta
“Vi ricordo che stiamo parlando di funzionari della Confederazione, che svolgono il loro lavoro”, ha da parte sua chiosato il consigliere federale Maurer: “e quest’ultimo non consiste nel sorvegliare a tappeto la cittadinanza, ma singoli individui, che rappresentano una minaccia per la Confederazione”. Anche il più volte emerso confronto con i servizi americani è stato respinto al mittente senza appello: “assurdo”, ha sentenziato Maurer.
Guarda un estratto dell'intervento del Consigliere federale Maurer
RSI Info 17.03.2015, 13:55
I deputati sembrano essersene ricordati al momento del voto sull’insieme del progetto, anche se con una maggioranza meno schiacciante rispetto all’entrata in materia di lunedì. Ora dovrà pronunciarsi il Consiglio degli Stati.
SP
Dal TG20:
RG 18.30 del 17.03.15 - La corrispondenza di Mattia Serena