Gli oppositori alle misure antipandemiche tornano alla carica nella lotta contro il prolungamento della legge Covid-19, argomento in votazione il prossimo 18 giugno. Un'alleanza di organizzazioni e partiti chiede la fine di quelle che definisce misure inutili e nocive, così da ritrovare finalmente la normalità.
Lo stesso Consiglio federale ha dichiarato che la pandemia è finita, ricordano gli Amici della Costituzione negli argomenti pubblicati sul sito della campagna. Non ci sono quindi ragioni di far proseguire le parti ormai scadute della legge Covid, aggiungono denunciando un attacco "ai diritti fondamentali e alla fragile struttura democratica della Svizzera".
Il movimento critica in particolare la possibilità di reintrodurre il tracciamento dei contatti, il certificato Covid e le varie chiusure. Tutte misure che creerebbero una "società a due velocità" e "discriminano" una parte della popolazione.
Il Parlamento ha prolungato lo scorso dicembre e fino al giugno 2024 le misure iscritte nella legge Covid, ma quasi nessuna di queste è al momento applicata. L'obiettivo della politica è essere pronti con tale pacchetto in caso di nuovo e urgente bisogno. Se il prolungamento venisse respinto alle urne, verrebbe abrogato con effetto a metà dicembre 2023. È la terza volta in due anni che gli oppositori ai provvedimenti anti Covid tentano di porvi fine: questa volta il comitato ha raccolto 60'000 firme, a fronte dei 50'000 necessarie per la riuscita del referendum.
Notiziario delle 15.00 del 11.05.2023
Notiziario 11.05.2023, 15:12