Reti di distribuzione ammortizzate da tempo e prezzi dell'elettricità mantenuti alti artificialmente: oltre un milione di persone, in Svizzera, starebbero pagando troppo. Il tema è rilanciato dal Tages Anzeiger, che stila la classifica dei cantoni maggiormente esposti a potenziali trucchi, difficilmente scovabili. Si tratta infatti di un problema di trasparenza, solo parzialmente risolvibile con le revisioni di legge in corso, dice Mister Prezzi.
Grigioni, Giura, Berna e Uri sono i cantoni dove accendere la luce costa di più. Ginevra, Vallese e Zurigo sono invece le regioni dove costa di meno. E' la classifica secondo le tariffe di rete (in cui il Ticino si trova a metà), le cui differenze dipendono solo in parte dalla topografia del territorio. Grigioni e Vallese sono infatti entrambi cantoni di montagna.
Il forte sospetto è che i costi per la distribuzione siano qua e là mantenuti alti artificialmente, nonostante le infrastrutture siano state ammortizzate da moltissimo tempo. Il Tages Anzeiger ripercorre storia e pasticci di un problema chiamato trasparenza. A iniziare dalla perdita dei libri contabili di diverse aziende una decina di anni fa, continuando con la rivalutazione, appunto artificiale, delle reti e i cerotti messi dalla politica federale, che solo temporaneamente, ovvero fino al 2014, era riuscita a contenere, per altre vie, i prezzi.
Un problema oltretutto complicato dagli scarsi mezzi a disposizione degli enti di controllo. Quegli stessi enti a cui rimandano le aziende, interpellate sulle loro tariffe.
Qualcosa dovrebbe cambiare con la revisione della Legge sull'approvvigionamento elettrico, attualmente in consultazione, che oltre alla liberalizzazione del mercato prevede per i distributori l'obbligo di comparazione delle tariffe con valori medi stabiliti in funzione del territorio. Per esempio: regioni di montagna, altopiano, città.
Tutto bene, commentava pochi giorni fa Mister Prezzi Stefan Meierhans, il quale si dice tuttavia ancora scettico sull'efficace protezione dei consumatori dai prezzi eccessivi.