Da quest’anno le persone escluse dai casinò svizzeri lo sono - automaticamente - anche da quelli del Liechtenstein. Una novità che ha già portato a una diminuzione di clienti e fatturato nelle sale da gioco di quella che finora era considerata la Las Vegas delle Alpi.
Nelle ultime settimane le case da gioco del Principato hanno registrato un crollo dell’85% del numero di clienti e, come riferito al Telegiornale della RSI da Markus Kaufmann, presidente dell’Associazione Casinò Liechtenstein, ci saranno sale costrette a chiudere. Il crollo di clienti è legato al fatto che da quest’anno Confederazione e Principato si scambiano le liste dei giocatori diffidati da queste strutture. Dunque le circa 100’000 persone escluse dalle strutture svizzere non possono più giocare in Liechtenstein, come facevano prima. Un aspetto ritenuto positivo per chi si occupa di prevenzione.
Luca Notari, capo progetto di Dipendenza Svizzera, ricorda ai nostri microfoni che il Liechtenstein con i suoi sei casinò conta la densità più alta di case da gioco al mondo. In proporzione al numero di abitanti, spiega, ne ha addirittura più di Las Vegas. La Svizzera ha un accordo però solo con il Liechtenstein e non con gli altri Paesi vicini, cosa che per gli addetti ai lavori costituisce un paradosso e un rischio perché queste persone possono recarsi in altre aree per giocare. L’esempio di Campione d’Italia è esemplare.
Vi è infine un altro risvolto, quello che riguarda l’occupazione: per i sei casinò del Liechtenstein e i loro 400 dipendenti, la situazione è considerata complicata.