Ticino e Grigioni

Admiral, disdire il contratto è un azzardo

Questo il pensiero di OCST e UNIA sul CCL dei circa 200 dipendenti della casa da gioco di Mendrisio - Per la direzione non cambierà nulla, “copia-incolla del CCL aggiornato”

  • Ieri, 20:13
02:53

Casinò di Mendrisio, contratto collettivo in bilico

Il Quotidiano 17.01.2025, 19:00

Di: Quotidiano/sdr 

Sono circa 200 i lavoratori del Casinò Admiral di Mendrisio interessati dalla disdetta del contratto collettivo di lavoro che avverrà alla fine dell’anno e che preoccupa i sindacati. Questi ultimi che temono un peggioramento delle condizioni lavorative e venerdì hanno dunque convocato la stampa nel piazzale davanti alla casa da gioco.

“Dopo 18 anni di contratto collettivo di lavoro, per i dipendenti questa non è una bella notizia - ha detto ai microfoni del Quotidiano RSI Nenad Jovanovic, vicesegretario OCST del Mendrisiotto - perché le condizioni garantite di carattere imperativo del contratto collettivo di lavoro non saranno più tali. C’è da dire che, essendo giunta questa disdetta con largo anticipo, ci dà tempo e margine di sederci al tavolo con la direzione e ridiscutere questa decisione”.

Decisione che nei giorni scorsi la direzione ha motivato come naturale evoluzione. Contattata dalla RSI, ha ribadito che il Casinò Admiral, di proprietà della holding Ace Suisse, resta una società seria e solida e che per i dipendenti non cambierà nulla. Di più: ringrazia il sindacato OCST e definisce il regolamento aziendale - che sostituirà il contratto collettivo dall’anno prossimo - un copia-incolla del CCL aggiornato alle attuali disposizioni di legge, come ad esempio i cinque giorni di congedo paternità nel frattempo divenuti quattordici.

Un pensiero non condiviso da Vincenzo Cicero, responsabile di UNIA, secondo il quale se veramente non ci fossero delle differenze, dice, “allora non si capisce per quale motivo non si è accettato di firmare un contratto collettivo aziendale. È chiaro che la volontà è quella di peggiorare le condizioni di lavoro e non sono cose che raccontano i sindacati perché lo fanno per partito preso”. Lo stesso sindacalista ha rammentato i risultati in termini salariali, ha menzionato anche i licenziamenti, avvenuti con l’uscita dal contratto collettivo di Lugano.

Al Casinò di Lugano non c’è più un contratto collettivo dal 2011, a Locarno dal 2023. In Svizzera, ad oggi, permane solo quello di Mendrisio su 21 case da gioco. Per UNIA questo vuol dire poco nel caso in oggetto e chiedono che non si arrivi a disdire il contratto collettivo. I sindacati lamentano tensioni e pressioni nei rapporti e sei licenziamenti che sarebbero avvenuti nelle ultime tre settimane. La direzione parla invece del secondo anno di riconoscimento come miglior Casinò svizzero e di sedici assunzioni per il settore online, il cui fatturato in Svizzera ha superato quello dei Casinò fisici, ovvero non virtuali.

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