Il Consiglio federale vuole rafforzare la posizione delle lingue della Confederazione nella scuola e ha presentato oggi, mercoledì, tre varianti per armonizzarne l'insegnamento. L'intervento federale si imporrebbe in caso di soppressione del secondo idioma nazionale alle elementari. La consultazione durerà fino al 14 ottobre.
La prima variante è circoscritta alla scuola elementare e stabilisce che l'insegnamento della seconda lingua nazionale deve iniziare al più tardi nella quinta classe (il 7º anno scolastico nel concordato HarmoS). La seconda stabilisce che il primo idioma straniero deve essere insegnato al più tardi a partire dalla terza classe, mentre il secondo dalla quinta. Uno di questi due deve essere nazionale, l'altro l'inglese.
La terza, favorita dal Governo, stabilisce che l'insegnamento della seconda lingua nazionale deve iniziare nella scuola elementare e proseguire fino al termine del livello secondario I.
Sebbene non esplicitamente nominato, è il francese al centro delle discussioni: è minacciato da scelte politiche o iniziative a Zurigo, Lucerna, Glarona e Turgovia. Romandi ed Esecutivo ne fanno una questione di coesione nazionale, ma i cantoni sono contrari all'intervento della Confederazione.
ATS/px
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