Chiara Giacobbi è una delle migliaia di persone che in Svizzera soffre ancora pesantemente di Long Covid a distanza di mesi dall'infezione. Cameriera in Valle Maggia, il datore di lavoro le ha concesso di ridurre la sua attività ed è costretta a passare parte del suo tempo da un controllo medico all'altro, con tachicardia e spossatezza persistente a farle compagnia.
"Spero che presto finisca tutto" ha confidato al Telegiornale, che in questi giorni dedica una serie di servizi al Covid-19, a due anni dal primo caso di contagio in Ticino. Oltre alla mancanza di energia, a pesare sulla vita della 44enne è anche la perdita di sensibilità nel gusto e nell'olfatto: "È disagiante non sentire gli odori e i profumi, vivi come in un mondo grigio, senza emozioni".
Per Chiara, "non c'è un aroma che sia gradevole": "Le prime settimane tutto mi ricordava l'alcool o l'aceto. Anche la frutta non ha sapore, rimangono solo dei retrogusti". Costretta senza piacere a mangiare solo "per necessità", contagiata 5 mesi fa, spera di tornare presto alla vita di prima: "Se non hai il Long Covid non puoi capire, è una cosa fantasma. Non vivi la vita appieno, vivi la vita a metà".