Svizzera

L'opposizione al WEF si è fatta timida

I controlli e le regole per raggiungere Davos scoraggiano i manifestanti. Solo tre le proteste autorizzate. Non si prevedono agitazioni di carattere violento

  • 22 gennaio 2014, 17:15
  • 6 giugno 2023, 12:50
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Le manifestazioni contro il Forum economico mondiale (WEF) di Davos quest’anno non destano particolari preoccupazioni. Se durante passate edizioni, i militanti anti-WEF si mobilitarono in massa per agitazioni anche di carattere violento (in particolare nel 2000 e 2001, anche a Landquart e Zurigo), in questi giorni sembra tutto più tranquillo.

Tre iniziative organizzate e autorizzate

Sono previsti tre raduni fra venerdì e sabato, quello dei Verdi locali (una "marcia degli zombie"), quello dei difensori degli interessi degli ucraini e una manifestazione "interculturale". Non sono programmate iniziative non autorizzate. Il motivo è presto detto. Le regole e i controlli per raggiungere la località che ospita i leader delle potenze mondiali sono talmente ferrei da scoraggiare gli oppositori. Il presidente dei Giovani socialisti (GISO) David Roth ha precisato all'ATS che "gli oneri per condurre un’azione a Davos sono enormi". GISO ha ad esempio rinunciato a presenziare (due anni fa aveva creato un villaggio di igloo con lo slogan "Occupy WEF") e altre organizzazioni hanno deciso di fare altrettanto.

ATS/Da.Pa.

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