Svizzera

Mafie, terrorismo ed estremismo violento: il focus di fedpol sotto Wildi-Cortés

La nuova responsabile della polizia federale traccia la sua rotta e alla RSI dichiara: “Dobbiamo lavorare con le risorse a disposizione: servono priorità e flessibilità”.

  • 21 novembre, 08:54
  • 21 novembre, 09:00
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Radiogiornale delle 07.00 del 21.11.2024: da Berna, Gian Paolo Driussi

RSI Info 21.11.2024, 08:53

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Di: Radiogiornale/ludoC 

Lotta alle mafie, contrasto del terrorismo e dell’estremismo violento, difesa dall’utilizzo criminogeno delle nuove tecnologie, in particolare dell’intelligenza artificiale: sono queste le principali sfide che attendono Eva Wildi-Cortés, nominata nuova direttrice della Polizia federale (fedpol). Sfide che dovrà affrontare con risorse sempre più sotto pressione.

La 49enne è stata scelta proprio per le sue capacità gestionali e lei stessa ha ricordato, in conferenza stampa mercoledì a Berna, che occorrerà ottimizzare il lavoro e definire delle priorità.

Ai microfoni del Radiogiornale, rispondendo a una domanda del corrispondente RSI Gian Paolo Driussi su quanto sia possibile fare in più con i soli mezzi a disposizione, ha affermato: “Vediamo cosa dirà il Controllo federale delle finanze nel rapporto che arriverà l’anno prossimo: capiremo (con un rapporto esterno, ndr.) se abbiamo o no abbastanza risorse; (il Controllo federale delle finanze, ndr.) ci darà una buona base per i lavori che dobbiamo fare. Nel mondo non c’è nessuna polizia che dice ‘abbiamo risorse a sufficienza’, ma noi dobbiamo lavorare con quello che abbiamo. Dobbiamo dare delle priorità e restare flessibili”.

Ottimizzare il lavoro significa anche migliorare la collaborazione tra le varie autorità e forze dell’ordine a livello nazionale ma anche internazionale. E questo è un obiettivo dichiarato di Wildi-Cortés, che vanta una lunga esperienza nella fedpol. Una lunga esperienza nonostante non abbia avuto una formazione iniziale come poliziotta: entrata nella Polizia Federale oltre vent’anni fa, poco o per nulla conosciuta al grande pubblico, ha però spesso fatto parte dei gruppi di lavoro che contano, ricoprendo fra l’altro un ruolo centrale nell’analisi del sistema di sicurezza interna al Paese.

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