Svizzera

Maltempo, il turismo soffre

Prenotazioni cancellate, ospiti prudenti... per le regioni di montagna l’impatto è sensibile, ma con l’arrivo del sole il ritorno alla normalità potrebbe essere più veloce del previsto

  • 8 luglio, 06:47
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Sorte, 22giugno 2024

  • Keystone
Di: SDS/RSI INFO 

Acqua, fango e devastazione: in Vallese è capitato prima a Zermatt, poi nella vicina valle di Saas. Sono regioni che vivono di turismo. L’impatto si fa sentire, ma è presto per trarre bilanci, secondo Damian Constantin, direttore dell’ente turistico vallesano.

“Al momento vediamo prenotazioni cancellate, anche per il resto dell’estate, tanta insicurezza che è veleno per il turismo, ma sono convinto che appena tornerà il sole torneranno anche gli ospiti”, dichiara alla RSI.

Ospiti che dimenticano in fretta. Ma c’è di più per Constantin: “Abbiamo la fortuna di avere forze di intervento molto efficaci. È un grande punto di forza della Svizzera: a Zermatt i lavori sono quasi ultimati, in Mesolcina l’autostrada è stata riparata in tempi rapidissimi. L’estate è ancora lunga e credo che dal punto di vista turistico entro due settimane si potrà tornare alla normalità”.

Le strutture ricettive della Mesolcina hanno risentito, compresa San Bernardino, risparmiata dal maltempo, non dalle cancellazioni. Christian Vigne, direttore dell’Ente turistico regionale del Moesano. “Per quello che riguarda l’alberghiero e la ristorazione è stato quasi un totale annullamento nelle scorse due settimane”.

La rapida riapertura parziale dell’autostrada ha però nel frattempo dato nuova speranza: “Nell’immediato erano giunte disdette anche relative al mese di luglio e di agosto per quello che riguarda la parte ricettiva. – dichiara Vigne - Per il momento tutto si è calmato e la speranza è che tornino a chiamare per poter pernottare in destinazione”.

Gli alberghi e i sentieri sono di nuovo sicuri: è un messaggio che l’ente turistico del Moesano intende trasmettere in una campagna messa a punto con Grigioni Vacanze.

Il maltempo ha colpito tre cantoni di montagna e ricordato a tutti l’insidia dei pericoli naturali. Disinvestire nel turismo in queste regioni sarebbe però la risposta sbagliata, secondo Damian Constantin che è anche presidente della Conferenza dei direttori degli enti regionali del turismo: “Dobbiamo sostenere queste valli, affinché abbiano prospettive economiche. E spesso il turismo è l’unica fonte di entrate. Quindi dobbiamo investire nella sicurezza, anche alla luce dei cambiamenti climatici, e dobbiamo farlo non tanto per i turisti ma per la gente che ci abita”.

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Seidisera del 07.07.2024; il servizio di Gianluca Olgiati

RSI Info 07.07.2024, 18:15

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