Le donne dovrebbero riprendere più agevolmente le loro attività professionali dopo un’interruzione per motivi di famiglia, come segnatamente la maternità. Per raggiungere quest’obiettivo, Travail.Suisse chiede l’adozione di una strategia nazionale e propone una decina di misure.
Ogni anno fra le 9’000 e le 12’000 giovani madri non tornano al lavoro, contro la loro volontà, dopo la nascita dei figli. Secondo Valérie Borioli Sandoz, responsabile per la politica di parità presso l’organizzazione sindacale, tutte queste donne sono “spesso vittime di ciò che si definisce un licenziamento informale”: i datori di lavoro, in sostanza, le inducono “in modo sottile” a lasciare i loro impieghi.
RG 12.30 del 27.06.2024 - La corrispondenza di Alessio Veronelli
RSI Info 27.06.2024, 12:46
Per contrastare questa tendenza Travail.Suisse ha presentato in conferenza a Berna oggi, giovedì, una decina di richieste. Quattro di esse concernono modifiche all’assicurazione contro la disoccupazione: occorre, in particolare, che le misure per il mercato del lavoro previste dalla legge sull’AD tengano maggiormente conto delle esigenze di coloro che tornano al lavoro e integrino la possibilità di riqualificarsi professionalmente.
Altre rivendicazioni riguardano la consulenza da parte dei servizi cantonali di orientamento professionale e il finanziamento dei costi del reinserimento. Travail.Suisse sottolinea quindi la necessità di migliorare le condizioni-quadro per conciliare il lavoro e la vita famigliare.
Conciliabilità, ospite Marialuisa Parodi
Telegiornale 27.06.2024, 20:00