Il matrimonio civile per tutti conferisce equiparazione giuridica alla stabile convivenza delle coppie omosessuali. La modifica legislativa, sostenuta dal Consiglio federale, è stata approvata a larga maggioranza da entrambe le Camere. Contro la revisione si sono tuttavia schierati alcuni comitati che hanno promosso con successo il referendum contro quest’oggetto.
Attualmente l’unione domestica registrata, in vigore dal 2007, è l’unica soluzione che permette alle coppie omosessuali di regolare in Svizzera sul piano giuridico la loro comunione di vita. Tale strumento, tuttavia, non offre alle persone interessate tutte le possibilità previste invece per il matrimonio: l’adozione è possibile limitatamente al figlio del partner, mentre non è permesso il ricorso alla medicina riproduttiva. L’unione, inoltre, non ha effetti sul piano della cittadinanza dei partner interessati.
L’estensione del matrimonio civile alle coppie omosessuali è ormai un dato acquisito nel diritto di famiglia di diversi Stati europei, come in particolare Germania, Francia, Austria, Spagna e Regno Unito. La soluzione approvata dal Parlamento federale aprirà alle coppie omosessuali la possibilità dell’adozione congiunta. Le coppie di donne omosessuali potranno inoltre accedere alla donazione di spermatozoi e il diritto del figlio a conoscere l’identità del padre biologico sarà assicurato dall’obbligo d’iscrizione del donatore in uno specifico registro. La donazione anonima di seme, quella di ovuli o la maternità sostitutiva resteranno invece proibite.
La revisione del codice civile, se sarà accettata, avrà effetti sull’istituto dell’unione domestica registrata: non sarà infatti più possibile contrarne di nuove, mentre quelle già stabilite potranno essere mantenute o, in alternativa, convertite in matrimoni civili.
Gli argomenti del “no”
Gli avversari del progetto ne contestano la costituzionalità e ritengono che il diritto al matrimonio debba continuare a essere stabilito nei termini di una comunione di vita durevole fra uomo e donna. L’esclusività del matrimonio per le coppie eterosessuali, sostengono, non ha carattere discriminatorio dal momento che si basa su un’evidenza puramente biologica: solo l’unione fra uomo e donna può trasmettere la vita e deve quindi essere tutelata.
I sostenitori del “no” puntano il dito contro la prospettiva della donazione di spermatozoi alle coppie di donne omosessuali. Essa, affermano, è in difformità con la norma costituzionale che, attualmente, permette alle coppie eterosessuali la procreazione assistita solo in presenza di infecondità o al fine di scongiurare il rischio di gravi malattie. La stessa nozione di infecondità, nel quadro del progetto, è stata reinterpretata come “desiderio inappagato di avere figli”. Ciò, denunciano gli avversari, potrà in avvenire aprire la strada a ulteriori richieste: come quelle relative alla donazione di ovuli e alla gestazione per altri.
Intanto a venir meno sarebbe l’interesse del bambino che, affermano i contrari, necessita di modelli di ruolo rappresentati da ambedue i generi. E la donazione di seme alle coppie di donne omosessuali si risolverebbe quindi in una privazione per legge della figura paterna.
La posizione di Governo e Parlamento
Matrimonio per tutti
Informazione 12.09.2021, 20:25
Il Consiglio federale e il Parlamento sottolineano che già oggi in Svizzera ci sono bambini che crescono in contesti famigliari costituiti da coppie dello stesso genere. Chiamano quindi in causa studi che in questo senso attestano l’assenza di ripercussioni negative per il loro sviluppo. La revisione legislativa mantiene quindi tutelato l’interesse dei bambini. La severa regolamentazione applicata alla donazione di spermatozoi preserva inoltre il diritto della prole a conoscere la propria discendenza.
Circa le accuse di incostituzionalità, l’Esecutivo e le Camere osservano che il matrimonio non è qualificato dalla Costituzione federale come un’unione fra uomo e donna. Ai fini del progetto non si impone quindi una modifica costituzionale, e non ci sono ragioni per cui coppie dello stesso sesso non possano essere legittimate a coniugarsi.
Intanto, dato che le coppie omosessuali debbono beneficiare degli stessi diritti di quelle eterosessuali, si tratta di ovviare ai limiti dell’unione domestica registrata che, in quanto tale, non equivale del tutto al matrimonio. L’estensione dello stesso alle coppie omosessuali consente quindi di rimuovere disparità di trattamento, senza conseguenze di sorta per l’istituto del matrimonio fra uomo e donna.
Votazioni 26 settembre, primo sondaggio SSR
Telegiornale 20.08.2021, 22:00