Dopo lo scacco matto alla terza riforma dell'imposizione delle imprese (RI imprese III) bisogna avviare subito un nuovo progetto, il consigliere federale Ueli Maurer non crede che sarà possibile metterlo in vigore prima del 2021; rinviato anche un eventuale nuovo programma di risparmi.
Per il Consiglio federale questo "no" rappresenta la prima grande batosta in una votazione dal 2014 e, considerando la portata attribuita al progetto, una delle peggiori da diversi anni a questa parte. E la bocciatura dovrebbe seccare soprattutto Maurer, dopo che l'ultimo fiasco governativo era già stato di sua responsabilità: nel maggio 2014, quando era ancora ministro della difesa, era stato affossato l'acquisto degli aerei da combattimento Gripen. Al contempo i votanti approvarono, contro il parere del Consiglio federale, l'iniziativa sulla pedofilia.
Per il consigliere di Stato vodese Pierre-Yves Maillard (PS), il "no" federale alla Riforma III non cambia nulla al progetto cantonale. L'obiettivo resta quello di realizzare la riforma vodese, approvata con l'87% dei voti dalla popolazione, ha sottolineato il socialista.
La sinistra e le organizzazioni sindacali si rallegrano della bocciatura del progetto. Secondo l'Unione sindacale svizzera (USS), la popolazione ne ha abbastanza di sgravi per le aziende che pesano sulle spalle dei contribuenti.
Ciò che ora occorre, afferma l'USS in un comunicato, è una revisione di legge mirata che elimini i privilegi attuali senza che vengano a mancare entrate fiscali.
ats/joe.p.