A Gaza per aiutare decine di bimbi palestinesi con gravi malformazioni congenite e per favorire la formazione e l'aggiornamento professionale dei colleghi palestinesi. Con questo spirito prosegue all'ospedale "Nasser" di Khan Yunis, la missione volontaria del team di chirurgia maxillo-facciale e di plastica ricostruttiva guidata dal chirurgo svizzero Walter Künzi, per conto della ONG "Palestine Children's Relief Fund" (Pcrf) che fornisce assistenza sanitaria specialistica, totalmente gratuita, ai bambini palestinesi e di altri paesi della regione. Del team, giunto a inizio settimana a Gaza, fanno parte anche l'anestesista Piet Bekaert, un belga naturalizzato svizzero, il chirurgo plastico e maxillo-facciale tedesco Johannes Kuttenberger e le due infermiere di sala operatoria Linda Christen e Kathrin Schulze, entrambe svizzere.
L'équipe del dottor Künzi ha effettuato uno screening su oltre 200 bambini di Gaza. Trenta di questi, affetti da labioschisi (noto anche come "labbro leporino") e labiopalatoschisi, sono stati o saranno sottoposti ad intervento chirurgico. "Abbiamo riscontrato una incidenza elevata di questo tipo di malformazioni – spiega alla RSI il dottor Bekaert, che ha già partecipato ad altre missioni volontarie a Gaza -, occorre intervenire subito per correggerle non tanto per motivi estetici ma perché possono provocare infezioni broncopolmonari".
Il problema del "labbro leporino"
Bakaert descrive come "fragile" la struttura sanitaria di Gaza, in conseguenza anche della guerra dello scorso anno tra Israele e il movimento islamico Hamas. "Siamo felici di dare il nostro aiuto alla popolazione civile e di contribuire alla formazione dei nostri colleghi palestinesi", aggiunge il medico.
Nella sala operatoria
La missione volontaria della équipe del dottor Künzi, si aggiunge all'impegno della Confederazione Svizzera a Gaza (e nel resto dei territori palestinesi) con vari progetti a sostegno della popolazione e delle strutture civili. Tra questi si segnalano il contributo alla sanità locale, il programma di aiuto alle Nazioni Unite per gli interventi di emergenza, la cooperazione con il Centro di Salute Mentale di Gaza e corsi di formazione professionale.
Michele Giorgio