Didier Burkhalter ha affermato in occasione della sua ultima apparizione agli Stati che la politica europea è un argomento di competenza del Consiglio federale, e non di uno solo dei suoi membri. Il suo successore non potrà quindi schiacciare il bottone “reset”.
Il riferimento è alle ultime esternazioni di Ignazio Cassis, il quale in un’intervista aveva definito il concetto di accordo quadro come “avvelenato”, aggiungendo che bisognerebbe premere un metaforico pulsante di riavvio.
“La via bilaterale non è statica come una fotografia ma dinamica come un film”, ha poi aggiunto il ministro degli esteri, ricordando i successi ottenuti a livello europeo. Ma sul futuro dei rapporti tra Svizzera e Unione si è tuttavia mostrato piuttosto cauto: “Il Consiglio federale osserva l’evoluzione, senza fare troppo rumore”, ha affermato.
Il ministro uscente ha concluso il suo intervento constatando di essersi sempre sentito a proprio agio con la cultura della discussione vigente al Consiglio degli Stati. Il discorso è stato premiato con un lungo applauso.
ATS/Bleff