Il Consiglio nazionale ha respinto martedì con 125 voti contro 64 un'iniziativa parlamentare di Marco Chiesa (UDC/TI) volta a proibire la doppia cittadinanza per i membri del Governo. I binazionali potranno così continuare a essere eletti in Consiglio federale.
Con la sua proposta, il consigliere nazionale ticinese voleva che fossero eletti nell'Esecutivo solo i cittadini esclusivamente svizzeri. In questo modo, voleva eliminare ogni ambiguità circa la fedeltà e la lealtà dei membri del collegio governativo. A sostegno della sua tesi, il rappresentante democentrista al Nazionale ha citato le costituzioni francese o italiana.
Secondo la Costituzione federale, ogni cittadino con diritto di voto può essere eletto in Consiglio federale. Circa il 20% degli svizzeri ha attualmente due nazionalità, ha sottolineato a nome della commissione Marco Romano (PPD/TI). "Non c'è motivo di incolpare queste persone di mancanza di lealtà nei confronti della Svizzera", ha aggiunto Angelo Barrile (PS/ZH).
La questione della doppia nazionalità tra i consiglieri federali è salita alla ribalta durante le elezioni del Consiglio federale dello scorso anno. Ignazio Cassis, nelle settimane prima del voto che avrebbe sancito il suo ingresso in Governo, aveva volontariamente rinunciato alla nazionalità italiana. Il suo competitore Pierre Maudet si era detto pronto a restituire il suo passaporto francese, ma solo se fosse stato eletto.
ATS/M. Ang.
RG 18.30 del 11.12.18: il servizio di Maria Jannuzzi
RSI Info 11.12.2018, 19:21
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