Lo sgombero del deposito di munizioni situato nella località di Mitholz e la riqualificazione dell'intera area costeranno 2,59 miliardi di franchi, più del raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo.
Uno sgombero da 2,6 miliardi
Telegiornale 16.11.2022, 21:00
A tanto ammonta il credito che il Consiglio federale chiede al Parlamento di sbloccare in due fasi nell'arco di 25 anni. Si vuole così garantire alla popolazione del villaggio bernese fra Frutigen e Kandersteg un futuro prospero e sicuro, senza addossare alle prossime generazioni le sfide legate alla struttura, come ha spiegato la responsabile della difesa e della protezione della popolazione Viola Amherd mercoledì in conferenza stampa.
Il credito si divide in 1,09 miliardi per i lavori di preparazione che partiranno nel 2025 e 740 milioni per l'eliminazione delle munizioni, la bonifica del terreno e il ritorno della popolazione o perlomeno di quella parte che vorrà rientrare nelle proprie case invece di trasferirsi definitivamente. Questa seconda fase scatterà nel 2031. Resta un margine di manovra di 760 milioni per far fronte a rincaro e imprevisti.
L'ex deposito di Mitholz sarà sgomberato
Telegiornale 07.12.2020, 21:00
Il progetto, volto a eliminare il rischio di altri eventi catastrofici, prevede il recupero di circa 3'500 tonnellate di materiali potenzialmente esplosivi rimasti nel cunicolo ferroviario sotto la montagna dopo lo scoppio che nel 1947 causò gravi danni in paese e uccise nove persone.
Un paesaggio idilliaco, ma sotto la montagna ci dovrebbero essere 3'500 tonnellate di munizioni inesplose
L'alternativa di "incapsulare" il tutto era stata scartata per motivi tecnici, alla luce anche di una perizia del Politecnico di Zurigo. Una galleria dovrà essere costruita per proteggere la strada nazionale durante l'operazione. Sarà conservata anche in seguito. Sono previste inoltre misure di protezione per le infrastrutture per far fronte ad eventuali pericoli naturali, come valanghe, piene e smottamenti.
Non tutti dovranno andarsene da Mitholz
Telegiornale 10.03.2022, 12:30
"Ci sono pesanti conseguenze per la popolazione", ha detto Viola Amherd. Da marzo è noto che 90 abitanti della zona potranno restare, se lo vogliono, durante i lavori. Rumore, polvere e tutto quanto farà da corollario al cantiere, tuttavia, dovrebbero spingere molti a partire. Cinquanta, invece, se ne dovranno andare per forza e per un decennio, i primi già dal 2025, altri nel 2030.
Notiziario 15.00 del 16.11.2022
Notiziario 16.11.2022, 16:08
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