I morti sulle montagne svizzere nel 2016 sono diminuiti rispetto all’anno precedente, mentre il numero di interventi urgenti è rimasto stabile. Il bilancio del Club alpino svizzero (CAS) arriva proprio nel giorno in cui un parapendista francese (speedfly) ha perso la vita sulle nevi di Verbier.
Il numero di morti totali (178) è risultato nettamente inferiore a quello del 2015 (213) e, anche escludendo attività come parapendio, base-jumping e downhill la diminuzione è del 20% (totale 113 vittime). Le cadute e gli scivolamenti restano la causa più frequente (77), mentre le attività con più decessi sono le escursioni alpine (43), seguite dalla pratica dell’alta montagna (31) e dallo sciescursionismo (18).
Anche le valanghe sono state meno fatali nel 2016, con 21 vittime contro le 33 del 2015. Secondo il CAS la meteo ha contribuito alla diminuzione: le condizioni nel 2016 sono state globalmente meno favorevoli, limitando le attività soprattutto in primavera e in estate.
La classifica “nera” è guidata dal Vallese (35% incidenti mortali), Alpi bernesi (20%) e Grigioni (13%).
ATS/dielle