Il Consiglio nazionale ha ridimensionato l'aumento previsto per le spese d'affitto nell'ambito della riforma delle prestazioni complementari: a differenza dell'altro ramo del Parlamento, ha infatti stabilito che solo chi abita in città debba poterne usufruire.
Gli altri dovrebbero quindi accontentarsi dell'importo attuale, immutato dal 2001, e non beneficerebbero quindi di un adattamento alla crescita delle pigioni.
La destra l'ha avuta vinta pure per quanto riguarda gli aiuti ai figli: l'importo destinato al fabbisogno vitale generale dei primi due, stabilito a 840 franchi al mese per ognuno, verrebbe consistentemente ridotto secondo il seguente modello: 590 per il primo fino agli 11 anni e solo in seguito 840; per gli altri la diminuzione sarebbe di un sesto, fino a un minimo di 280.
ATS/dg