I rappresentanti politici di Svizzera e Unione Europea si sono incontrati mercoledì pomeriggio a Berna. Le trattative sul nuovo pacchetto di accordi bilaterali tra la Confederazione e l’UE sono entrate nella fase decisiva. L’incontro a quattr’occhi tra il consigliere federale Ignazio Cassis e il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic, è stato seguito da una cena con le due delegazioni. “Siamo alle fasi conclusive”, ha commentato il ministro degli esteri elvetico, prima di accogliere l’ospite alla Residenza del Lohn di Kehrsatz (BE) per una discussione finalizzata a “chiarire gli ultimi punti aperti”. L’obiettivo comune delle parti è di chiudere il negoziato “entro fine dicembre”.
Il vicepresidente della Commissione europea ospite a Berna
SEIDISERA 27.11.2024, 18:00
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A testimonianza del momento interlocutorio Cassis e Sefcovic non hanno incontrato la stampa al termine dell’incontro. Non si è trattato di un round negoziale, ha ribadito in tarda serata il Dipartimento federale degli affari esteri. Lo scambio, si legge nella nota, è servito a fare un bilancio politico dei negoziati. È stato inoltre ribadito “l’impegno comune a condurre a buon fine le trattative su un insieme di soluzioni equilibrate”.
Non appena i negoziati tra l’UE e la Svizzera saranno siglati, il Consiglio federale trasmetterà il dossier al Parlamento. Se l’accordo verrà approvato, il dossier sarà sottoposto agli elettori. Una votazione popolare non è attesa prima dell’autunno 2026.
Relazioni Svizzera - UE, il commento in diretta da Berna
Telegiornale 27.11.2024, 20:00
L’incontro odierno era inizialmente in programma quest’estate, ma è stato annullato. Nonostante i negoziati tecnici abbiano permesso di fare passi avanti, persistono ancora due punti in sospeso di sostanza. Il primo è l’ammontare del contributo di coesione che la Confederazione dovrà versare all’UE per accedere al mercato unico. La Svizzera è pronta a versarlo in maniera continuativa negli anni, ma l’importo ancora da stabilire è un argomento negoziale. Il secondo nodo da sciogliere è la clausola unilaterale di salvaguardia richiesta dalla Svizzera, ossia un freno da azionare in caso di immigrazione dall’UE, ritenuta eccessiva. Finora la richiesta è stata sempre respinta in modo categorico dalla Commissione e dai governi europei.
La via d’uscita su cui, secondo fonti della RSI, si starebbe lavorando è che la Svizzera rinuncia a poter bloccare da sola l’afflusso di lavoratori, ma può chiedere luce verde a Bruxelles. In caso di rifiuto deciderebbe un tribunale arbitrale. Ma il senso dell’intesa sarebbe che Berna cede sull’unilateralità, in cambio di una deroga su misura per la Confederazione. Con una contropartita, però, tasse universitarie uguali per gli studenti svizzeri ed europei.
Il commento in diretta da Bruxelles
Telegiornale 27.11.2024, 20:00