La Confederazione deve investire 13,2 miliardi di franchi nelle infrastrutture per i trasporti: lo sostiene il Consiglio federale, che oggi, mercoledì, ha approvato i messaggi concernenti due importanti programmi di investimento.
Circa 11,6 miliardi serviranno allo sviluppo strategico delle strade nazionali fino al 2030 attraverso la loro estensione, mantenimento e sfruttamento, precisa in Governo. I progetti negli agglomerati beneficeranno invece di 1,6 miliardi.
Trasporti negli agglomerati
Il Consiglio federale, si legge in una nota, "vuole cofinanziare tutti e 32 i programmi d'agglomerato di 4a generazione presentati. Nel suo messaggio trasmesso al Parlamento, propone di partecipare ai programmi con aliquote di contribuzione comprese tra il 30 e il 45%. Più è alta l'efficacia attesa da ogni programma in merito a trasporti, insediamenti, sicurezza e ambiente, più sarà elevata la partecipazione federale."
Al progetto posto in consultazione nel giugno del 2022, si sono aggiunte ulteriori misure: come quella che riguarda la linea tranviaria Glattalbahn che, a partire dall'aeroporto di Kloten, sarà prolungata fino alla zona industriale, e quella relativa alla circonvallazione est di Suhr, nel Canton Argovia.
Per il trasporto pubblico, il trasporto individuale motorizzato e i progetti a favore del traffico pedonale e ciclistico, il Consiglio federale intende investire circa un terzo dei suoi contributi. Inoltre, grosso modo un decimo dei fondi federali è destinato alle piattaforme dei trasporti, laddove i viaggiatori possono ad esempio parcheggiare la propria auto e passare al sistema ferroviario regionale.
Sviluppo della rete stradale nazionale
Per quanto riguarda la rete viaria nazionale, l’entità del finanziamento consentirà inoltre gli investimenti necessari per la conservazione di gallerie, ponti e pavimentazioni.
Le strade nazionali, spiega il Governo, "sono un pilastro del sistema dei trasporti elvetico: decongestionando la rete viaria secondaria di Cantoni, città e Comuni, creano infatti gli spazi necessari al trasporto pubblico e alla ciclabilità, oltre ad aumentare la sicurezza stradale".
Tuttavia, senza adeguate contromisure si prevede che entro il 2040 circa 450 chilometri (il 20% della rete primaria) saranno regolarmente congestionati. I fondi stanziati, sui quali si esprimerà il Parlamento, serviranno dunque ad evitare questi disservizi.
Tra i progetti di ampliamento più urgenti, figurano:
A1 Wankdorf BE – Schönbühl (BE)
A1 Schönbühl BE – Kirchberg (BE)
A1 Rosenbergtunnel a San Gallo
A2 Rheintunnel a Basilea
A4 Fäsenstaubtunnel a Sciaffusa.
Per la loro realizzazione, il credito d’impegno al vaglio del Parlamento è di circa 4 miliardi di franchi; a questi si aggiungono 52 milioni per lo scambio di tracciato fra ferrovia e autostrada della Glattal, in coordinamento con la realizzazione della galleria ferroviaria di Brütten, e 300 milioni per la stesura degli altri progetti di ampliamento.
Notiziario 11.00 del 22.02.2023
Notiziario 22.02.2023, 11:10
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ATA minaccia il referendum
Il programma per lo sviluppo strategico delle strade nazionali è inviso all'Associazione Traffico e Ambiente (ATA) che in un comunicato spiega come si contrapponga "totalmente agli sforzi per raggiungere gli obiettivi climatici". Secondo l’ATA e i suoi alleati "i progetti di ampliamento pianificati sono sovradimensionati e inadatti a risolvere i problemi viari esistenti. Al contrario, come si è sempre visto in passato: più strade portano più traffico". L'associazione minaccia già il referendum, aggiungendo che un'alleanza in tal senso si sta costituendo in questi giorni.