L’approvvigionamento medico deve essere garantito in Svizzera. Lo chiede, con un’iniziativa popolare, un comitato che ha consegnato giovedì alla Cancelleria federale 131’542 firme.
L’iniziativa, denominata “Sì alla sicurezza dell’approvvigionamento medico”, intende intervenire contro la penuria di farmaci importanti. Attualmente, in Svizzera mancano circa 600 diversi prodotti, spiega una nota degli iniziativisti. La pandemia di Covid-19 ha pure mostrato che a volte i laboratori non possono fornire del materiale, ad esempio per i test.
All’origine di questa iniziativa figura un’ampia alleanza di 20 associazioni e organizzazioni della comunità medica, dei farmacisti, dei droghieri, dei laboratori medici, delle organizzazioni dell’industria e della logistica farmaceutica, nonché delle organizzazioni di protezione dei consumatori e degli ambienti della ricerca scientifica.
La causa principale di questa situazione viene ricondotta alla continua pressione sui prezzi dei farmaci e di altri prodotti ad uso medico, che ha portato alla delocalizzazione della produzione al di fuori della Svizzera e dell’Europa.
Farmaci necessari per le cure di base (per es. antibiotici) sono oggi fabbricati quasi esclusivamente in Asia, in particolare in India e in Cina, deplorano i promotori dell’iniziativa. Inoltre, anche in periodi normali, le aziende con sede in questi Paesi non costituiscono fornitori affidabili.
L’amministrazione federale ha sì preso delle misure, ma ciò non basta. Per migliorare l’approvvigionamento, il testo mira a creare una competenza federale al posto di quella delle 26 autorità cantonali. Si vuole inoltre rafforzare il sito economico svizzero, sia che si tratti della ricerca, dello sviluppo, della produzione o dello stoccaggio. Chiede infine di realizzare catene logistiche affidabili con l’estero poiché siamo troppo dipendenti da Cina e India.
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Notiziario 03.10.2024, 11:00