Omicron, la guardia non va abbassata

La gravità della variante Omicron non va sottovalutata. Probabilmente causa meno ospedalizzazioni della variante Delta, ma con altrettanta probabilità è comunque più grave di quella originale del virus. Risposte chiare, su questa tema, ancora non ve ne sono e quindi la guardia non va abbassata. È quanto ha sostenuto il gruppo di esperti della Confederazione nella odierna conferenza stampa.

Il richiamo del vaccino, la riduzione del numero di contatti e il rispetto delle norme igieniche restano le misure principali per cercare di rallentare la diffusione del virus che con Omicron sta infettando in un modo mai visto prima in Svizzera; rappresenta già il 55% dei casi. Nel peggiore degli scenari, nel giro di poche settimane si potrebbero registrare anche più di 20'000 positivi ogni giorno, cifre che metterebbero in difficoltà non solo il sistema ospedaliero, ma anche le normali attività lavorative, dai servizi alle industrie.

Attualmente la classe di età più colpita dalla malattia va dai 20 ai 29 anni e secondo gli esperti della task force federale, quasi un terzo dei contagi avviene in famiglia.

"I dati degli ultimi giorni in Ticino mostrano quando può muoversi rapidamente Omicron fra la popolazione", ha sottolineato Patrick Mathys dell'Ufficio federale della sanità pubblica. In cinque settimane la variante Omicron ha preso il controllo della pandemia in Svizzera. Le misure in vigore possono contribuire a ridurre gli effetti della variante Delta, ma il modo migliore per contenere questa nuova ondata di Omicron è la dose di richiamo dei vaccini, in grado di ridurre in modo importante le conseguenze più gravi della malattia.

La presidente della task force scientifica, Tanja Stadler, ha precisato che al momento non è chiaro per quanto tempo il richiamo del vaccino può proteggere dalla variante Omicron. In base ai pochi dati finora disponibili, provenienti principalmente da Israele, Stadler stima che la protezione dalla nuova variante dovrebbe rimanere altra per dieci o dodici settimane.