Gli ospedali universitari svizzeri sono sotto forte pressione finanziaria, il “profondo rosso” del gruppo Insel a Berna non è un’eccezione. La situazione è estremamente difficile, secondo unimedsuisse, associazione che riunisce anche i nosocomi di Basilea, Ginevra, Losanna e Zurigo e che giovedì ha lanciato un grido di allarme: investimenti sono necessari, afferma, ma il loro finanziamento non è garantito e la popolazione potrebbe patirne.
Riuniti davanti alla stampa, i responsabili dei cinque ospedali e delle facoltà di medicina elvetiche hanno sottolineato il ruolo centrale delle istituzioni da loro guidate, pilastri delle cure a livello nazionale ma anche la spina dorsale della ricerca e della formazione delle generazioni future di medici e infermieri. Attualmente, hanno spiegato, ingenti risorse vengono consacrate alla digitalizzazione, ma anche a interventi edilizi e al miglioramento delle condizioni di lavoro.
Si tratta di provvedimenti necessari, hanno insistito, ma di cui le tariffe non tengono conto. “Il partenariato tariffale perde così ogni senso”, lamentano. E così il 2023 si è chiuso in perdita per tutti i nosocomi in questione, per un totale di 210 milioni di franchi.