Un legame di paternità può rimanere indissolubile nonostante un test genetico provi il contrario. È quanto sentenziato venerdì dal Tribunale federale.
I giudici hanno dato torto a un uomo che per molti anni aveva creduto di essere il papà di una bimba avuta nel 1999. Dieci anni dopo la nascita aveva riconosciuto la figlia e aveva sposato la compagna. Dopo aver appreso però di essere sterile, un anno più tardi si era separato e tre anni dopo aveva avviato un’azione legale per disconoscere la paternità.
La Corte suprema ha affermato che quest’ultimo passo legale doveva avvenire entro i 12 mesi dalla scoperta dei fatti. Il DNA inoltre, è stato sottolineato, non costituisce la sola giustificazione di un rapporto di filiazione, siccome non bisogna sottovalutare anche l’aspetto psicosociale.
ATS/AlesS