Parlamento pronto al via

I parlamentari federali scalpitano in vista della sessione delle Camere federali del dopo coronavirus, in programma a partire da lunedì a Berna. Spediti a casa dal lockdown deciso durante la sessione ordinaria di marzo, i 246 consiglieri agli Stati e Nazionali non vedono l'ora di tornare a svolgere il loro compito, segnando almeno la fase della riapertura.

L'Unione democratica di centro con l'obiettivo di evitare qualsiasi intervento eccessivo stato in tema di economia. Specie un condono degli affitti dovuti dai negozi e dalle imprese. La paventata tragedia non c'è stata, osserva l'UDC e bisognerà ricordarselo quando si tratterà di affrontare senza panico la seconda ondata. UDC che lunedì si schiererà decisamente in favore di una revoca dello stato d'emergenza.

Del procuratore generale della Confederazione Michael Lauber si è occupato nella sua riunione in vista della sessione straordinaria il Partito socialista. Lauber deve andarsene. La fiducia nei suoi confronti è venuta a mancare, ha spiegato il capogruppo socialista Roger Nordmann, se non se ne andrà da solo, traendo le conseguenze dalle ultime vicende legate alla sua gestione delle inchieste contro la FIFA, ci penseremo noi.

In linea con le richieste di dimissioni formulate dal PS al riguardo di Lauber si trovano anche i gruppi parlamentari del Partito popolare democratico e del Partito borghese democratico che in questi ultimi giorni però hanno soprattutto intensificato le loro discussioni in vista di una fusione. Fusione che dovrebbe avvenire prima, molto prima delle elezioni federali del 2023, ha avvertito il presidente del PPD Gerhard Pfister.

A favore dei crediti aggiuntivi chiesti dal Consiglio federale per il finanziamento dei suoi interventi a sostegno dell'economia piagata dal coronavirus si è pronunciato, sempre sabato, il Partito liberale radicale che in un suo comunicato sostiene apertamente sia l'impiego sussidiario dell'esercito, sia le misure a favore dell'aviazione civile. Altre questioni messa a nudo dalla recente crisi, aggiunge il PLR, sono la fragilità delle reti per la telefonia mobile e la mancata digitalizzazione a tappeto delle strutture sanitarie e in questi ambiti bisognerà agire subito.

Scettici sull'avvenuta mobilitazione dell'esercito infine si dichiarano i Verdi che molto più convintamente intenderanno sostenere tutte le misure di sostegno decise a favore dell'artigianato, dei nidi d'infanzia e dell'assistenza sanitaria e sociale. E i soldi ci sono, sostengono i Verdi, basta far capo alle riserve accumulate dalla Banca Nazionale. Mentre i Verdi liberali gettano sul tappeto la loro idea di "Green Bonds" crediti la cui concessione è legata all'impegno in materia di protezione dell'ambiente.