L'Unione degli imprenditori ha presentato martedì un codice di condotta che prevede un'accresciuta presenza femminile a livello dirigenziale tramite la promozione interna al mondo economico. Una procedura da cui è di conseguenza bandito qualsiasi intervento statale.
Un rapporto fra i sessi più equilibrato è nell'interesse delle aziende poiché squadre eterogenee forniscono prestazioni migliori, si legge nel comunicato diramato per l'occasione.
Compito dello Stato, secondo l'organizzazione, è di garantire condizioni quadro ideali, ad esempio prevedendo adattamenti in ambito fiscale e di politica sociale, così da convincere le madri a non lasciare il mercato del lavoro.
ATS/dg