Un'operazione di polizia come quella di martedì mattina a Stabio - avviata dietro segnalazione di autorità estere - è anche frutto degli accordi di Schengen. Ne è convinto Daniel Schlatter, sostituto coordinatore del Centro di cooperazione di polizia e doganale di Chiasso , che ci spiega come un tempo tutto era più complicato.
" Prima del 1998, acquisire informazioni all'estero non era semplice, tutto era affidato ai semplici contatti personali tra poliziotti, non esisteva nessuna procedura e potevamo fare capo solo all'Interpol ", spiega Schlatter. " Poi abbiamo firmato gli accordi bilaterali con l'Italia e nel 2008 siamo entrati nello spazio Schengen: ora lavoriamo in modo ottimale."
Accesso ad una banca dati internazionale, una più stretta collaborazione transfrontaliera, inseguimenti o pedinamenti oltre confine: secondo Schlatter, gli accordi bilaterali con l'Italia e quelli di Schengen hanno contribuito a migliorare la sicurezza in Svizzera.
Sentimento di insicurezza
Oggi si è intensificata la cooperazione tra diversi stati. Tuttavia i cittadini svizzeri si sentono sempre meno sicuri: i valichi sono spesso incustoditi e la criminalità nelle zone di confine è una scottante realtà.
"È vero, c'è un sentimento di insicurezza tra le persone" , ci spiega Mauro Antonini, comandante del Corpo delle guardie di confine ticinesi . "Ma se guardiamo al passato, furti e rapine ci sono sempre stati - pur econ modalità più cruente - anche quando le frontiere erano costantemente presidiate. Inoltre devo dire che i fermi che effettuiamo sono sempre più numerosi".
Meno uomini, più cooperazione
Se da un lato ai valichi doganali sono presenti meno uomini, dall'altro la cooperazione transfrontaliera si fa sempre più stretta. L'anno prossimo, ci rivela Mauro Antonini, sarà firmato un altro accordo con l'Italia in materia di attività di polizia. " Stiamo lavorando molto bene a livello di coordinamento per essere ancora più efficaci ".
In ogni caso i confini svizzeri, conclude il comandante, sono più controllati degli altri paesi europei. " Se guardiamo allo spazio Schengen, ci sono frontiere che non esistono più. Passando per esempio dall'Italia alla Francia non c'è più nessuno, stessa cosa dalla Francia alla Spagna. Non c'è neanche più la percezione che si sta passando da una nazione all'altra".
Jonas Marti
Gallery audio - "Più efficaci grazie a Schengen"