Serve un impegno più incisivo per contrastare il lavoro nero. Ne è convinta la maggioranza del Consiglio nazionale che ha approvato giovedì (107 favorevoli, 73 contrari e 5 astenuti) una revisione della legge federale sulla lotta contro il fenomeno. La modifica prevede un miglioramento dello scambio di informazioni tra le varie autorità coinvolte. Si tratta, secondo il PLR, di ottimizzare il funzionamento degli strumenti che già esistono. Per l'UDC, invece, la revisione toglie potere ai cantoni e crea nuova burocrazia.
Il lavoro illegale, secondo i partiti favorevoli, è un flagello che distorce la concorrenza con ricadute negative sulle imprese e sui lavoratori, ai quali - completamente sprovvisti di assicurazioni - non vengono pagati i contributi sociali. Di conseguenza a soffrirne è anche lo Stato, perché gli viene sottratto substrato fiscale.
ATS/CaL