Svizzera

Preoccupano lo stress e i suicidi tra i veterinari

La professione nasconde insidie e per questo la società svizzera di categoria ha istituito una helpline per il sostegno psicologico

  • 27 maggio 2023, 07:23
  • 24 giugno 2023, 08:14

Veterinario: una professione ricca di insidie

SEIDISERA 26.05.2023, 18:36

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Di: SEIDISERA-Nunzi-Bini/Red.MM

Il mestiere del veterinario è un sogno per molti bambini, ma è anche ricco di insidie se si considera che esiste una casistica preoccupante di depressioni e anche di suicidi tra i veterinari nel mondo occidentale. Per la Svizzera non esistono dati, ma il problema c'è ed ora anche la Società svizzera dei veterinari ha attivato una helpline raggiungibile 24 ore su 24.

Nell'ambulatorio veterinario le dinamiche emotive sono infatti fortissime: si vivono emozioni, dolore, pianto, lutto, le recriminazioni dei padroni e i loro sentimenti, a volte anche minacce. “Una volta un cliente, prima di un intervento, mi ha detto il mio cane per me è come un figlio. Se gli succede qualcosa la uccido”, ha raccontato il veterinario ginevrino Luc Borel ai colleghi della televisione romanda.

Situazioni difficili, dunque. Ci sono proprietari di animali che hanno problemi e disagi emozionali e li scaricano sul veterinario, dice anche Daniela Schweizer, membro della Società dei veterinari svizzeri. “La nostra è una professione molto bella, appassionante, ma anche le sfide sono tante. Richiede di affrontare la morte ogni giorno, di lavorare per lunghe ore anche al di fuori degli orari canonici e non lascia molto spazio per dedicarsi alla famiglia o alle amicizie e con le quali condividere le emozioni, sia quelle positive che negative”, spiega.

I veterinari sono quindi spesso stressati: recenti studi effettuati in Francia, ma anche in Gran Bretagna e Stati Uniti, hanno rilevato che il tasso di suicidio nella categoria è di quattro volte superiore rispetto a quello del resto della popolazione. Per la Svizzera non ci sono dei dati, ma il problema è noto anche alle nostre latitudini conferma Daniela Schweizer: “Siamo una comunità piccola e tutti noi conosciamo dei colleghi che si sono tolti la vita. La nostra società ha così deciso di correre ai ripari. In febbraio ha attivato un telefono amico per tutti coloro che operano nel nostro settore, ma anche per i loro famigliari. Una helpline che offre sostegno psicologico in situazioni d'emergenza”.

C’è chi non vuole pagare le cure

E la società svizzera dei veterinari offre poi anche un servizio di consulenza giuridico. “La stragrande maggioranza dei nostri pazienti non ha un'assicurazione, come invece il caso per la medicina umana. Non di rado nascono dei contrasti con i proprietari degli animali che si rifiutano di pagare le cure. I nostri specialisti offrono consulenza legale e si danno da fare per dirimere i conflitti, per evitare che approdino in tribunale”, aggiunge Schweizer.

Conflitti con i clienti che rischiano anche di peggiorare la situazione finanziaria degli ambulatori. I titolari spesso temono di non riuscire a pagare i collaboratori. Un altro fattore che aggiunge ulteriore stress. La società dei veterinari svizzeri ha recentemente messo a punto anche un catalogo di misure per migliorare le condizioni di lavoro. Quasi un terzo dei veterinari abbandona infatti la professione nei primi anni di attività, molto spesso a causa dei problemi di comunicazione con i clienti. Un argomento sensibile che in futuro verrà tematizzato in modo più approfondito anche durante la formazione.

Situazione difficile anche in Ticino

Un fenomeno, quello dei suicidi, riscontrato anche a sud delle Alpi dove oggi i veterinari attivi sono oltre un centinaio: un numero di gran lunga superiore a quello degli anni ’70, quando in tutto il Ticino se ne contavano solo una ventina. Una figura professionale confrontata con non poche difficoltà, già durante il periodo della formazione universitaria, considerato che per potervi accedere bisogna affrontare un esame d’ammissione molto selettivo e che il tasso di abbandono, tra chi riesce a superare lo scoglio del numero chiuso, è molto elevato, ricorda ai microfoni di SEIDISERA Andrea Togni, presidente dell’Ordine dei veterinari in Ticino.

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