Il termine di prescrizione per le pene detentive a vita, attualmente fissato a 30 anni, va soppresso. Seppur di misura, con 21 voti contro 20, il Consiglio degli Stati ha deciso giovedì di dar seguito a un'iniziativa in tal senso del canton San Gallo, che vuole abolire, appunto, la prescrizione per chi ha commesso un reato grave. Ciò riguarderebbe, in pratica, l'assassinio.
La Commissione degli affari giuridici della Camera dei cantoni ha ora due anni di tempo per elaborare un progetto di legge.
Attualmente il diritto penale prevede l'imprescrittibilità per il genocidio, i crimini contro l'umanità, i crimini di guerra e gli atti terroristici qualificati, nonché i reati sessuali o pedopornografici commessi su bambini.
Nelle motivazioni dell'iniziativa, si sottolinea che i termini attuali potrebbero impedire la risoluzione di taluni casi. In particolare i progressi delle analisi del DNA consentono agli inquirenti di trovare le prove della colpevolezza di un sospetto molti anni dopo i crimini.
Il relatore commissionale Carlo Sommaruga (PS/GE) ha tentato invano di convincere il plenum a bocciare per la seconda volta l'iniziativa cantonale e in tal modo ad archiviarla: a suo avviso, la prescrizione è essenziale nell'ordine giuridico.
Dossier controverso
Sin dalla prima lettura, il dossier ha diviso le due Camere. Nel giugno 2020, i "senatori" con 20 voti a 18 avevano bocciato l'iniziativa cantonale. Nel giugno scorso, il Nazionale aveva invece deciso - seppur di strettissima misura con 90 voti a 89 e 10 astenuti - di darle seguito.