Svizzera

Presto aiuti agli indipendenti

Coronavirus: il Consiglio federale vuole estendere le prestazioni a sostegno dell’economia ma è contrario a contributi a fondo perso

  • 1 aprile 2020, 18:07
  • 22 novembre, 19:38
I consiglieri federali Karin Keller-Sutter e Gu Parmelin

I consiglieri federali Karin Keller-Sutter e Gu Parmelin

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Di: ATS/ludoC 

Il Consiglio federale si sta muovendo per studiare come aiutare i lavoratori indipendenti colpiti dalla crisi legata al coronavirus e una risposta dovrebbe arrivare a breve. Ha inoltre deciso che valuterà un'estensione mirata delle prestazioni di sostegno all'economia, escludendo tuttavia aiuti a fondo perso, e adottato alcuni provvedimenti precauzionali per garantire l'approvvigionamento della popolazione durante l'emergenza.

"Ci troviamo nel mezzo della peggiore crisi dai tempi dalla Seconda guerra mondiale", ha esordito il ministro dell'economia Guy Parmelin, presentatosi davanti ai media riuniti a Berna, martedì, al termine della seduta dell'Esecutivo. La strategia seguita finora nella lotta al Coivd-19 è confermata, ha proseguito il consigliere federale.

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Entro venerdì il Dipartimento federale delle finanze (DFF) è incaricato di sottoporre un credito aggiuntivo per aumentare il volume delle fideiussioni (finora a questo scopo sono stati stanziati 20 miliardi) e venire incontro alla forte domanda di crediti transitori da parte delle imprese. Verrà anche sviluppata una procedura per prevenire eventuali abusi nelle richieste.

Indipendenti: soluzione in una settimana

Riguardo agli indipendenti, come per esempio i tassisti, per ora in 270'000 sono esclusi dagli aiuti annunciati dalla Confederazione. Parmelin ha però assicurato che "l'obiettivo è quello di trovare una soluzione entro mercoledì prossimo". Pur non essendo colpita dal divieto di esercitare le proprie attività, anche questa categoria sta infatti comprensibilmente subendo perdite di fatturato.

Nessuna sorta di risarcimento danni

Ad ogni modo, il Governo non ritiene praticabile la copertura delle richieste mediante contributi a fondo perso, ovvero da non rimborsare. Per Parmelin, così facendo, si rischierebbe "di minare la stabilità delle finanze e l'attrattiva della Svizzera se la crisi dovesse perdurare". Inoltre, le capacità degli organi di esecuzione federali e cantonali non basterebbero.

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Per di più, il versamento di un indennizzo mirato presuppone di comprovare e quantificare il danno economico subito: un'ipotesi che per il Governo è praticamente irrealizzabile di fronte all'eventualità di centinaia di migliaia di richieste. Un risarcimento a tutto campo, senza prove del danno, comporterebbe enormi pericoli finanziari, ha ribadito consigliere federale.

Nuove regole nel settore dell’asilo

Le persone coinvolte nelle procedure di asilo devono essere meglio protette dal coronavirus. Per questo motivo il Consiglio federale ha adottato una serie di misure che riguardano sia l'esecuzione che gli allontanamenti. I provvedimenti durano tre mesi. L'esecutivo non vuole interrompere le procedure, come richiesto da associazioni attive nel settore, poiché ciò comporterebbe problemi di capacità ricettiva, ciò che avrebbe conseguenze sulle regole di igiene e distanza diramate dall'Ufficio federale della sanità (UFSP), ha spiegato la ministra di giustizia e polizia Karin Keller-Sutter in conferenza stampa. La Confederazione ha adeguato le assegnazioni ai Cantoni al ribasso.Le persone a rischio sono alloggiate separatamente e le persone infette sono isolate. Le strutture militari e civili possono inoltre essere allestite rapidamente per essere usate in questo ambito in caso di emergenza o di disposizioni più restrittive da parte dell'USFP.

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