L'innalzamento dell'IVA per finanziare l'AVS e la riforma della previdenza 2020 — se si fosse votato il 3 settembre — avrebbero avuto un destino incerto e sarebbero state accettate da una maggioranza risicata, mentre il decreto federale sulla sicurezza alimentare sarebbe stato largamente approvato. Sono i dati che emergono dal secondo sondaggio realizzato per la SSR in vista del voto del 24 settembre.
Decreto federale sulla sicurezza alimentare, il secondo sondaggio SSR
A favore del decreto federale sulla sicurezza alimentare si è pronunciato il 69% dei partecipanti al sondaggio, mentre nella Svizzera italiana tale quota sale al 70%, in netto aumento rispetto al precedente sondaggio. La formazione dell'opinione sui tre oggetti — sottolineano gli esperti — è più avanzata rispetto a quella della fine del mese precedente.
Un tema, due oggetti
L'attenzione, tuttavia, è concentrata sugli altri due temi, strettamente legati, perché in caso di rifiuto di uno, l'altro andrebbe a cadere. Si tratta della riforma della previdenza per la vecchiaia 2020 e l'incremento dell'imposta sul valore aggiunto (fino all'8,3% dal 2021) che servirà a cofinanziare l'AVS, entrambi oggetti per cui i favorevoli hanno un vantaggio risicato.
Riforma della previdenza per la vecchiaia 2020, il secondo sondaggio SSR
La riforma della previdenza continua a vedere i sostenitori (51%) in vantaggio sui contrari (45%), ma il margine si è ridotto rispetto al primo sondaggio a livello nazionale, mentre la Svizzera italiana presenta una tendenza opposta.
Aumento dell'IVA per finanziare l'AVS, il secondo sondaggio SSR
L'incremento dell'IVA ha pure visto diminuire i favorevoli (50%) e un'avanzata dei contrari (45%) in generale, ma anche in questo caso la Svizzera italiana si pone in netta controtendenza.
Sui due temi strettamente legati resta inoltre ancora confusione in parte dell'elettorato, con un 6% che intende sostenere solo il primo e un altro 6% a favore solo del secondo.
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