Il 24 settembre gli svizzeri dovranno votare due volte sulla Previdenza vecchiaia 2020, sul previsto aumento dell'IVA e sull'insieme della legge. E’ infatti riuscito il referendum lanciato da parte dei sindacati e della sinistra contro la riforma di Alain Berset. Il comitato ha depositato giovedì alla Cancelleria federale di Berna 58'718 firme. I promotori osteggiano una revisione a loro avviso “fatta sulle spalle di donne, salariati e pensionati”.
I promotori rilevano che le donne dovranno lavorare un anno in più per una parità di trattamento che non esiste nella realtà, dove stipendi minori e tempo parziale condizionano i salari femminili. I salariati e i giovani subiranno invece la diminuzione del tasso di conversione dal 6,8% al 6%, il che equivale a un calo della rendita del 12%.
La riforma si compone di due progetti, ossia la modifica costituzionale che prevede l'aumento dell'IVA e il disegno di legge che integra tutte le altre decisioni. I due progetti sono legati. Infatti la norma non può entrare in vigore se è bocciato il decreto sull'IVA e viceversa.
ATS/EnCa
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