Il licenziamento di quattro soldati delle forze speciali che si erano rifiutati di farsi vaccinare contro il Covid-19 è giustificato. Lo ha stabilito il Tribunale federale, secondo il quale la vaccinazione era una misura destinata a preservare la disponibilità di questi soldati.
Secondo la corte l'obbligo di vaccinarsi sotto minaccia di licenziamento è effettivamente una violazione della libertà personale, ma in questo caso era giustificata.
La violazione deve inoltre essere considerata lieve. Una persona che si arruola nell'esercito come soldato professionista è infatti legata da un rapporto giuridico speciale: in particolare, è soggetto a un dovere di obbedienza inerente al servizio militare.
I quattro soldati licenziati erano assegnati al Comando delle Forze Speciali. Nonostante i colloqui personali e la minaccia di licenziamento, avevano persistito nel loro rifiuto di essere vaccinati. I loro contratti erano quindi stati rescissi nell'autunno del 2021.
L'Italia ricorda le vittime della pandemia
Telegiornale 18.03.2023, 20:00