Flussi finanziari, scambi commerciali, investimenti... È senz'altro considerevole la portata raggiunta negli ultimi anni dalle relazioni economiche fra la Russia e la Svizzera. A Zurigo ha peraltro sede una filiale del colosso energetico Gasprom. A Ginevra, inoltre, viene negoziato ben il 75% del petrolio russo.
Rapporti economici e commerciali, che si sono sviluppati negli ultimi anni parallelamente a quelli fra Mosca e i paesi europei. L'UE si appresta tuttavia a introdurre un regime di sanzioni più severe verso Mosca, per il suo controverso ruolo nella guerra civile esplosa in Ucraina. La decisione è attesa per domani, martedì (ASCOLTA l'audio del servizio del RG).
TG20 del 27/07/14: "Tra sanzioni e interessi economici" di Mario Carnevale
RSI Info 28.07.2014, 12:31
L'intervista
In che misura la Confederazione potrebbe quindi allinearsi all'inasprimento deciso da Bruxelles?
"La Svizzera è uno stato indipendente, deve aderire a sanzioni decise dall'ONU", ma non è di per sé chiamata a dar seguito a "quelle adottate da altre potenze o gruppi di Stati", ci risponde Carlo Sommaruga (PS/GE) nel suo ruolo di presidente della Commissione di politica estera del Consiglio nazionale. Tuttavia il Governo - precisa il parlamentare federale - può benissimo adottare sanzioni autonome, qualora le giudicasse funzionali ad un preciso obiettivo della Svizzera: "esso non è né politico né militare, ma è legato al rispetto del diritto internazionale" da parte della Russia, sottolinea Sommaruga.
Lo sviluppo delle relazioni economiche è stato anche contraddistinto da un certo attivismo, verso la Russia, di personalità elvetiche degli ambienti politici ed economici. In questo senso, ad esempio, ha suscitato non poche riserve una certa intraprendenza mostrata da Filippo Lombardi (LEGGI l'articolo correlato) Cosa ne pensa Carlo Sommaruga? "Oggi non è possibile che qualcuno che è stato presidente del Consiglio degli Stati si attivi in questo modo. Penso che adesso ci sia la necessità di un certo ritegno, per poter far sì che i valori della democrazia svizzera, dei diritti umani vengano rispettati anche in Russia".
Sulle relazioni della Svizzera con l'estero gravano sempre i seri contenziosi con l'UE e gli Stati Uniti in materia di fiscalità e segreto bancario. In questo contesto, certamente difficile, spiccano invece le buone relazioni con la Russia. Non c'è allora il rischio, con un atteggiamento più rigido, che la Svizzera perda un partner internazionale sicuramente di peso?
"Le relazioni economiche della Svizzera" sottolinea il consigliere nazionale "sono principalmente rivolte all' UE e agli Stati Uniti. È necessario risolvere i problemi legati agli abusi commessi dalle banche svizzere nei loro confronti "ed è illusorio pensare che il mantenimento di eccellenti rapporti con la Russia ci darebbe sostegno economico e finanziario" Per Sommaruga si tratta quindi di avere buoni rapporti con Mosca ma di essere anche "vigilanti circa il rispetto del diritto internazionale".
La Svizzera deve quindi fare attenzione a non fungere da possibile "piattaforma per aggirare le misure internazionali", consentendo ad esempio a società russe di potersi finanziare sul mercato dei capitali in Svizzera". "Ciò verrebbe chiaramente sanzionato dall'UE e dagli Stati Uniti", sottolinea il consigliere nazionale.
Alex Ricordi
DALLA RADIO
Le sanzioni in discussione nel servizio di Antonio Pollio Salimbeni (RG 08.00 del 28/07/14)
RSI Info 28.07.2014, 13:24
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