Svizzera

Regole più stringenti per le piattaforme online

Lo chiede la Commissione federale dei media per limitare il loro immenso potere sulla formazione dell’opinione pubblica

  • 14 gennaio, 12:39
  • 14 gennaio, 13:18
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Radiogiornale 12.30 del 14.01.2025 - Il servizio di Anna Riva

RSI Info 14.01.2025, 12:27

  • Keystone
Di: ATS/Radiogiornale/YR 

Le piattaforme online, come i social network o i motori di ricerca, influenzano la formazione dell’opinione pubblica e quindi la democrazia. La Commissione federale dei media (COFEM) raccomanda una strategia per il futuro sistema di controllo e regolamentazione delle piattaforme, che dovrà andare oltre la legge sulle piattaforme di comunicazione prevista dal Consiglio federale.

“Queste poche aziende hanno un enorme potere sia di mercato che di opinione”, sottolinea la presidente della COFEM, Anna Jobin. Tali imprese hanno raggiunto uno stato per cui anche i media svizzeri ne sono dipendenti.

“È un rischio, perché questi sistemi di algoritmi seguono regole stabilite dalle imprese. Sono quindi soprattutto obiettivi commerciali a determinare che cosa vediamo su Instagram o su Facebook. A ciò possono aggiungersi anche ragionamenti di natura politica. Penso a piattaforme cinesi come TikTok o anche a proprietari di piattaforme negli Stati Uniti”, afferma il professor Manuel Puppis, vicepresidente della Commissione federale dei media.

Rischi su rischi, dunque, che richiedono una risposta attraverso un inasprimento delle normative, senza mai compromettere la libertà d’opinione. Un’alternativa potrebbe essere rappresentata da soluzioni non commerciali, come quelle offerte dal servizio pubblico. “Nel contesto digitale, si potrebbe immaginare uno spazio pubblico dedicato al dibattito, regolato dai principi della democrazia svizzera anziché dalle logiche delle piattaforme americane o cinesi”, continua Puppis.

D’altro canto, la Svizzera non è la sola a doversi confrontare con il tema. Alcuni anni fa l’Unione europea ha varato un regolamento sui servizi digitali. E lo stesso Consiglio federale sta lavorando a una legge sulle piattaforme di comunicazione, che pone l’accento soprattutto sui contenuti problematici. Oltre a regole più incisive, secondo la Commissione, servono infatti un sistema di sorveglianza performante e un serio confronto con l’intelligenza artificiale. Tuttavia, secondo l’Ufficio federale delle comunicazioni, le questioni legali sono più complesse di quanto inizialmente ipotizzato.

12:32

Davvero la scienza dice che “il fact-checking non funziona”?

RSI Info 13.01.2025, 20:29

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