Svizzera

Responsabilità ambientale: focus sull’iniziativa

Votazione federale del 9 febbraio: i contenuti del testo sottoposto al popolo e il confronto fra opinioni favorevoli e contrarie

  • Oggi, 06:40
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L'iniziativa chiama in causa i problemi legati alla preservazione delle risorse e ai limiti del loro sfruttamento

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Di: ARi 

Si terrà fra una ventina di giorni la prima votazione federale di un anno che, per il resto, risulterà piuttosto povero di convocazioni alle urne. Ad un solo tema, inoltre, è legata quella del prossimo 9 febbraio: l’iniziativa, promossa dai Giovani Verdi, che concerne la responsabilità ambientale. Ma a cosa punta questa proposta di revisione costituzionale? Proviamo qui, e venendo incontro a chi non ha ancora maturato un’intenzione di voto a favore o contro, a riassumere i contenuti del testo e il confronto di posizioni che ha suscitato.

Depositata nel febbraio del 2023, l’iniziativa chiama in causa i problemi della preservazione delle risorse naturali e della sostenibilità del loro sfruttamento. Forte di quasi 106’000 sottoscrizioni a sostegno, è stata in seguito respinta con nette maggioranze a sfavore sia dal Nazionale, che dagli Stati. Contrario anche il Governo, che in merito non ha proposto alcun controprogetto. Il testo chiede che l’economia possa consumare risorse, ed emettere sostanze dannose, soltanto nella misura in cui siano conservate le basi naturali della vita. A questo proposito fa riferimento ai cosiddetti “limiti planetari”, ossia a quelli superati i quali le risorse naturali del pianeta non sono più in grado di rigenerarsi. Essi concernono segnatamente il cambiamento del clima, il consumo d’acqua, lo sfruttamento del suolo, la perdita di biodiversità e l’immissione di sostanze come azoto e fosforo.

Votazione del 9 febbraio: il VIDEO esplicativo sull’iniziativa sottoposta al popolo

Un’accettazione dell’iniziativa imporrebbe alla Confederazione e ai cantoni di adoperarsi in modo che, entro 10 anni, i consumi non oltrepassino più questi limiti in rapporto alla popolazione del Paese. In questo senso il testo formula un indirizzo di principio senza precisare le misure concrete, come divieti, prescrizioni e incentivi, per il suo raggiungimento. Ad ogni modo si stima che, per in funzione di tale obiettivo, le emissioni di gas a effetto sera dovrebbero calare entro un decennio di oltre il 90% e le immissioni di azoto di quasi il 50%.

Gli argomenti dei favorevoli

I promotori dell’iniziativa sottolineano il crescente impatto delle catastrofi ambientali e un consumo di risorse, da parte delle attività economiche, che va ben al di là di quelle che la natura è in grado di rigenerare. Si tratta quindi di gettare le basi per un’economia sostenibile, operando a beneficio della salute della popolazione e cogliendo anche le opportunità legate alla creazione di impieghi duraturi ed ecologici.

Circa le misure da adottare, gli iniziativisti ritengono che esse andranno elaborate in modo da chiamare anzitutto in causa gli attori in campo, come le maggiori aziende, che in materia dovrebbero addossarsi proporzionalmente le maggiori responsabilità. Andrebbero invece sostenute nella transizione le piccole e medie imprese, mentre nuovi oneri non dovranno finire a carico delle economie domestiche meno abbienti.

Le ragioni del “no”

Governo e Parlamento, pur riconoscendo la necessità di preservare le risorse naturali, si oppongono alla proposta definendola eccessiva e tale da implicare, per la sua applicazione, l’adozione in tempi ristretti di numerose misure di ampia portata. La popolazione, inoltre, si troverebbe confrontata a incrementi dei prezzi per molti prodotti e anche costretta a rinunciare a vari consumi che, da tempo, sono ormai radicati nello standard di vita elvetico.

L’introduzione di misure più restrittive rispetto all’estero si ripercuoterebbe sui costi di produzione, incidendo sulla competitività delle imprese e indebolendo la piazza economica nel suo complesso. A risentirne sarebbe anche la posizione della Svizzera come partner commerciale: la drasticità delle misure, infatti, potrebbe confliggere con gli accordi internazionali a cui aderisce la Confederazione.

Sul versante dei contrari si evidenzia che il clima, l’energia rinnovabile e l’economia circolare sono già oggetto di varie misure e figurano anche al centro della Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 (SSS 2030), definita dal Consiglio federale. Governo e Parlamento sostengono quindi la validità di un approccio coordinato fra i vari Paesi in funzione della salvaguardia del clima e dell’ambiente. Intanto si rileva che in Svizzera, grazie alle misure già introdotte, la gestione delle risorse naturali è divenuta più efficiente e i consumi presentano un minore impatto ambientale.

Dite la vostra sull’iniziativa

Ricordiamo che sul tema la SSR ha lanciato un secondo sondaggio online aperto ai lettori, al quale si potrà partecipare entro le 23.00 di mercoledì prossimo 22 gennaio.

03:49

Responsabilità ambientale, pro e contro dell'iniziativa

SEIDISERA 09.01.2025, 18:00

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