SONDAGGIO

Un’iniziativa che non fa breccia

Primo sondaggio SSR sulla votazione federale del 9 febbraio: quasi la metà degli interpellati si mostra sfavorevole al testo sulla responsabilità ambientale

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Al momento si registra una quota del 45% a sostegno della proposta

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Di: Alex Ricordi 

Si delineano le prime tendenze sull’unica votazione federale in programma per il 9 febbraio. E quanto mostra il primo sondaggio lanciato dalla SSR non suona davvero incoraggiante per i promotori dell’iniziativa sulla responsabilità ambientale: un orientamento verso il “no”, infatti, emerge dalle risposte fornite, nel quadro di questa prima inchiesta, da quasi 19’000 aventi diritto di tutte le regioni linguistiche.

A cosa punta l’iniziativa?

Il testo chiede che le attività economiche in Svizzera possano consumare risorse ed emettere sostanze nocive solo nella misura in cui le basi naturali della vita siano conservate. Se venisse accolto Confederazione e Cantoni, entro 10 anni dall’accettazione, sarebbero tenuti ad adoperarsi in modo che l’impatto ambientale dei consumi non superi i limiti planetari in rapporto alla popolazione elvetica. I limiti in questione concernono il surriscaldamento globale, la perdita di biodiversità, il consumo d’acqua, lo sfruttamento del suolo e le immissioni di azoto e fosforo.

Nel dettaglio i risultati mostrano che quasi la metà degli interpellati, per la precisione il 49%, ha opinioni decisamente o tendenzialmente contrarie al testo. I pareri di segno favorevole si attestano invece al 45%, mentre a manifestare indecisione è il 6% dei partecipanti al sondaggio. Da rilevare che il 61% ha già maturato salde opinioni di voto a favore o contro l’iniziativa: un dato che corrisponde ad un stadio di formazione delle opinioni mediamente avanzato.

I favorevoli, in buona sostanza, appaiono già sulla difensiva. E a corroborare questa percezione è anche il fatto che ben l’81% di coloro che sono intenzionati a votare, al di là delle posizioni espresse, prevede una bocciatura alle urne per questa proposta di modifica costituzionale. Tutti elementi che almeno in una certa misura non mancano di sorprendere, se si considera che la campagna in vista del voto è ancora nelle fasi iniziali.

A livello regionale il discorso si fa più articolato. Il testo fa infatti registrare maggioranze di consensi sia nella Svizzera italiana (52%), che in Romandia (55%). Ma è la Svizzera tedesca a frenare, con una prevalenza di posizioni contrarie (52%).

Differenze significative di opinione emergono anche tra i sessi.

Sul piano politico si constata quindi una chiara polarizzazione: l’iniziativa, infatti, viene plebiscitata dai sostenitori di PS e Verdi, gode di un netto sostegno fra quelli dei Verdi liberali, ma è invece nettamente avversata dai simpatizzanti dei partiti di centrodestra. I dissensi prevalgono nelle aree rurali, nei centri di piccola/media grandezza e tendono a crescere man mano che aumenta la consistenza delle fasce di reddito.

Ma quali sono i principali argomenti che, in relazione a quest’ iniziativa, muovono gli animi? Oltre il 60% degli intervistati riconosce che si stanno consumando già oggi le risorse di domani e ritiene che la Svizzera debba assumersi la sua parte di responsabilità anche per i danni ambientali che provoca all’estero. Al tempo stesso, però, sono quasi due terzi gli interpellati che ravvisano inconvenienti nell’attuazione dell’iniziativa: in particolare, il rischio di un aumento del costo della vita e la prospettiva di intralci all’economia a causa di nuovi regolamenti e divieti.

Le intenzioni di partecipare al voto, attualmente al 35%, si collocano per ora nettamente al di sotto della media di lungo periodo (47%) osservata fra il 2011 e il 2023: segno che il progetto, in questa fase iniziale della campagna e nell’imminenza delle festività, non sta ancora motivando fasce particolarmente ampie del corpo elettorale.

06:43

Notiziario

Notiziario 20.12.2024, 06:00

Metodologia del sondaggio

Questo primo rilevamento d’opinione, elaborato dall’istituto di ricerca demoscopica gfs.bern, è stato effettuato, fra il 2 e il 16 dicembre scorsi, sulla base di interviste telefoniche e delle risposte direttamente fornite dagli interessati sui portali d’informazione della SSR. Il margine d’errore statistico, per eccesso o per difetto, è di 2,8 punti percentuali.

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