Svizzera

Riforma fiscale OCSE, si affilano le armi

Favorevoli e contrari all'imposta minima per le grandi aziende scendono in campo: un bene per il Paese stando ai primi, un regalo ai ricchi per i secondi

  • 11 maggio 2023, 21:12
  • 13 maggio, 11:51
Elisabeth Schneider-Schneiter del comitato favorevole

Elisabeth Schneider-Schneiter del comitato favorevole

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Di: ATS/pon

Sostenitori e oppositori della riforma fiscale dell'OCSE hanno lanciato giovedì la campagna in vista della votazione federale del 18 giugno. A parere dei primi, solo un'attuazione senza indugi di questa riforma potrà preservare il benessere del Paese evitando che miliardi di franchi sotto forma di entrate fiscali vengano regalati all'estero. Stando ai secondi, invece, si favoriscono ancora una volta solo i ricchi.

Di cosa si tratta

I gruppi aziendali attivi a livello internazionale con un fatturato superiore a 750 milioni di euro dovranno pagare almeno il 15% di tasse sui loro utili. La Svizzera, insieme ad altri 140 Stati circa, dovrà applicare questa disposizione a partire dal 1° gennaio 2024. Le grandi imprese che attualmente si trovano al di sotto di questa soglia saranno sottoposti a un prelievo integrativo. Il 75% della manna spetterebbe ai cantoni, il resto alla Confederazione. In base alle stime sono circa 200 le società elvetiche e 2'000 circa le filiali di multinazionali attive in Svizzera interessate da questo modello di tassazione. Le 600'000 PMI che operano unicamente in Svizzera non sarebbero toccate.

Gli argomenti dei favorevoli

Stando al comitato favorevole composto da UDC, Centro, PLR, Evangelici e Verdi liberali, se la Svizzera non applicherà l'imposizione minima, altri Paesi potranno imporre un'ulteriore tassazione alle imprese assoggettate a un'aliquota inferiore (ossia la differenza tra l'aliquota fiscale più bassa e l'aliquota minima). Tutto ciò sarebbe "negligente" e comporterebbe perdite fiscali per la Confederazione. Anche il Consiglio federale, le associazioni economiche, i cantoni, le città e i comuni sostengono la proposta di legge.

Il parere dei contrari

Di parere opposto il comitato referendario composto da PS, Unione sindacale svizzera (USS) e dall'organizzazione terzomondista AllianceSud. Essi ritengono che la tassa minima favorirà solo i più ricchi e le grandi imprese. Un'imposta minima era attesa da tempo, ma la soluzione escogitata non rafforza il potere d'acquisto della popolazione, stimola la concorrenza fiscale fra cantoni e solo una esigua parte di questi ultimi ne approfitterebbe.

Imposizione minima, il PS dice NO

Telegiornale 11.05.2023, 20:00

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